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Benvenuti nel blog dedicato interamente alla BIANCOSCUDATA...vuole essere un contenitore di notizie,aggiornamenti e riflessioni sul nuovo percorso intrapreso il 23 Marzo 2009 dall'Acr Messina verso la rinascita calcistica della nostra città.

14/07/2017 A.C.R. Messina rinuncia a presentare ricorso avverso mancata iscrizione al campionato di Serie C...e' l'ULTIMO RESPIRO...il presente contenitore cessa gli aggiornamenti...grazie a quanti in questi anni ci hanno seguito...!!!

Acr MESSINA...fino all'ultimo respiro !!!

Esiste un luogo dove il mito si confonde con la realtà e dove il tempo sembra essersi fermato per lasciare una traccia indelebile nell'anima degli uomini. Questo luogo è Messina...nn è solo memoria,ma qualcosa di più forte,di più grande,di più emozionante...è il senso di appartenenza a una comunità,che pur vinta spesso da un destino avverso,è sempre riuscita a trovare la forza di risorgere e di affermare il suo orgoglio di esistere...
Piero Ortega


GRAZIE !!!



lunedì 29 settembre 2014

INVERTIRE LA MARCIA

Un triste remake fotografa le lacune di un Messina fin qui incapace di reagire
La seconda cinquina casalinga incassata dal Messina nei primi 45’, ad appena una settimana di distanza dalla precedente, rappresenta una nuova mortificazione alla quale società, tifoseria e squadra non erano evidentemente preparate. Contro la Casertana i peloritani sono stati protagonisti di un avvio discreto, per quanto timido, ma come spesso è avvenuto in queste prime sei giornate hanno iniziato a sbandare di fronte ai primi affondi di un avversario tosto e competitivo. Basti pensare che Gregucci era privo di quattro centrocampisti e si è concesso il lusso di spedire in tribuna Ricciardo, attaccante che è stato un punto di forza di Melfi e Milazzo e rappresenterebbe un terminale di lusso per il Messina. Dopo l’acuto di Antonazzo, agevolato da una grave topica difensiva, è stato l’ispirato Bianco, che aveva già castigato il Cosenza, dalla lunga distanza, in stile Roberto Carlos, a mettere il punto esclamativo sul successo dei campani. A quel punto il Messina si è sciolto ed è stato necessario rispolverare il pallottoliere anche in virtù dell’opportunismo di Alessandro, che ha sfruttato un’azione insistita di Cissè, e della prodezza di Mancosu. Il rigore guadagnato dal neo entrato Bonanno e trasformato da Stefani è valso soltanto il gol della bandiera. Questa volta perfino gli inossidabili sostenitori giallorossi hanno detto basta ed il secondo tempo si è giocato in un San Filippo in silenzio, per via dello sciopero del tifo. A fine gara soltanto Grassadonia è uscito tra gli applausi mentre dirigenza e calciatori hanno incassato bordate di fischi. In realtà qualche responsabilità se la deve assumere anche lo staff tecnico, capace un anno fa di stravolgere sul mercato ed in campo un gruppo trascinato dai bassifondi fino al primo posto. Le squalifiche di Altobello e Silvestri e l’ennesimo infortunio di Bjelanovic, fin qui un oggetto misterioso, non bastano a spiegare un’altra batosta inaccettabile. La mancanza di personalità e di una reazione d’orgoglio preoccupano più dell’innegabile carenza di qualità, che ha fruttato ben cinque sconfitte nelle prime sette uscite ufficiali. Il Messina si è confermato incapace di creare valide trame di gioco e si è sgretolato alle prime difficoltà. Barletta, Lupa Roma e Matera avevano già evidenziato lacune che avevano esaltato le peculiarità dei loro singoli. Al San Filippo si è capito perché Carrus e Bianco hanno una lunghissima militanza in B alle spalle, mentre Mancosu ha mostrato numeri degni del più noto fratello che milita nel Trapani. Non pagano evidentemente neanche gli esperimenti: non è bastato arretrare Donnarumma per tappare le falle di una retroguardia che con questo assetto appare evidentemente troppo esposta agli attacchi avversari. Non hanno prodotto benefici neppure il dirottamento di Benvenga sulla corsia opposta, peraltro già testato contro la Lupa Roma, né la proposizione di Izzillo e Vincenzo Pepe a ridosso dell’unica punta Orlando. Pesano anche l’addio anticipato di Esposito, uno dei pochi a mettersi in evidenza nel corso del ritiro precampionato, così come le rinunce a Quintoni e Bernardo, che avrebbero potuto alleviare le cocenti difficoltà sulla fascia sinistra e nel reparto avanzato, a costi abbordabili. Dei numerosi addii (Ferreira, Maiorano, D’Aiello, Squillace, Guerriera) se n’è già parlato a più riprese ed i sedici acquisti operati nel corso dell’estate richiedono evidentemente tempo per essere metabolizzati. Ma società e staff tecnico dovranno lavorare soprattutto dal punto di vista psicologico, se è vero che il Messina è riuscito ad incassare quattro cartellini rossi in una settimana, con Enrico Pepe e soprattutto l’esordiente Bortoli, capaci di pagare con la doccia anticipata falli di frustrazione, con la squadra che aveva peraltro già abbondantemente compromesso l’esito della gara. La proprietà ha disposto intanto il ritiro anticipato al San Filippo ed il ritorno in campo immediato in vista della sfida di sabato prossimo al Lecce di Miccoli e Moscardelli. I pugliesi hanno sofferto a lungo la Paganese, piegata con la seconda marcatura stagionale dell’ex bandiera del Palermo, devono ancora oliare tanti meccanismi ma rappresentano pur sempre un collettivo solido, dotato da alcune individualità di spicco. Ultima nota la merita il dato relativo alle presenze: soltanto qualche mese fa per Messina-Casertana e la relativa “giornata giallorossa” al San Filippo si registrarono 5.000 spettatori. Adesso, nella categoria superiore, ci si è fermati a 2.000. Determinanti l’entusiasmo ai minimi storici e l’aumento del prezzo dei tagliandi: troppo cari, nonostante le sei reti ammirate sotto la Curva Sud… La tifoseria campana, molto più numerosa a Reggio Calabria, ha preferito peraltro rinunciare alla trasferta per protesta contro i 20 € richiesti per il settore ospiti, ritenuti eccessivi. Al di là degli elevati costi di gestione imposti dalla Lega Pro unica, la politica adottata dalla proprietà si è rivelata un boomerang, tanto che in vista della prossima gara la società ha già annunciato che adotterà la fascia “B” (15 € per la Curva, 20 per la Tribuna) anziché la “A” (20 e 30 nei due rispettivi settori). Ma la gente si attende un’inversione di marcia anche sul fronte dell’impegno e della generosità.
messinasportiva.it

domenica 28 settembre 2014

VERGOGNA BIANCOSCUDATA !!!

Il Messina non c’è più: anche la Casertana passeggia al San Filippo (1-5)
Ancora una clamorosa battuta d’arresto per i peloritani, che subiscono altre cinque reti in un tempo. A segno Antonazzo, Bianco (doppietta), Alessandro e Mancosu. Nella ripresa sciopero del tifo. Il gol di Stefani su rigore non attenua l’amarezza, alimentata anche dalle espulsioni di Enrico Pepe e Bortoli. Applausi soltanto per Grassadonia, bordate di fischi per la proprietà e la squadra. Il pre-partita: Grassadonia deve rinunciare agli squalificati Altobello e Silvestri ed all’acciaccato Bjelanovic. Partono dalla panchina Damonte, Corona, De Bode e Bonanno. Soltanto tribuna per il venezuelano Paez. Rinnovata la fiducia a Cane, Vincenzo Pepe ed Izzillo. Donnarumma il terzo di difesa. Gregucci deve rinunciare a ben cinque elementi: Marano, Agodirin, Mancino (a segno nell’ultimo precedente), Mattera e Cruciani. Rispetto all’undici annunciato l’unica novità è Antonazzo, preferito ad Alvino, dirottato in tribuna al pari del messinese Ricciardo. Panca per l’ex D’Alterio. Non c’è il pubblico delle grandi occasioni: soltanto alle 14.31 fa il suo ingresso nello stadio una sparuta rappresentanza di sostenitori ospiti. Messina in campo con la tradizionale divisa biancoscudata, calzoncini e calzettoni neri. Inusuale maglia verde per la Casertana, che sfoggia poi calzoncini blu e calzettoni bianchi. I pantaloncini si confondo però con quelli del Messina! La cronaca: Al 3’ Cissè prova a sfondare centralmente; decisiva l’uscita di Lagomarsini, che si rifugia in fallo laterale. All’8’ peloritani insidiosi sul traversone da destra di Cane; già due corner per i padroni di casa. Sulla fascia opposta adattato Benvenga, dove era già stato dirottato nel corso del match con la Lupa Roma. Al 10’ Cissè stacca di testa a centro area sugli sviluppi di un angolo, ma la mira è imprecisa. Già due ammoniti al 12’: Enrico Pepe e Carrus. In avvio si fa apprezzare Donnarumma: il Messina è ordinato ma i ritmi non decollano. Al 20’ passano però gli ospiti: sul traversone di Alessandro, determinante la spizzata di Mancosu per Antonazzo, che di testa batte Lagomarsini. Al 23’ debole il tentativo da fuori di Enrico Pepe, Fumagalli blocca agevolmente a terra. Al 27’ sulla punizione di Bianco, Idda stacca da solo a centro area: il pallone per fortuna di Lagomarsini termina fuori. Ancora una volta gravi le disattenzioni della retroguardia peloritana: rumoreggia anche la Curva Sud. Al 31’ doppio giallo dopo un contatto tra Cissè e Stefani. Paradossalmente viene ammonito Vincenzo Pepe, forse per proteste, oltre alla punta guineana. L’ultimo quarto d’ora coincide con un’autentica debacle, che fa il paio con quella del Matera. Vanno a segno per due volte Bianco e poi Alessandro e Mancosu. In entrambe le occasioni il terzino buca Lagomarsini dalla lunga distanza, l’esterno offensivo ribatte di testa in rete il pallone respinto dalla traversa centrata da Cissè, mentre sulla conclusione di Mancosu da 35 metri appare fuori posizione l’estremo difensore peloritano. Sonora la contestazione della Curva, che invita i calciatori a rispettare la maglia. Squadre al riposo sullo 0-5: mai accaduto nella storia del Messina. La ripresa: si gioca in un irreale silenzio: per protesta la tifoseria ha deciso di sospendere i cori. Al 7’ viene deviata in corner la girata di Vincenzo Pepe, che lascerà poi il posto al giovane Bonanno, uno dei pochi a mostrare grinta. Grassadonia inserirà poi anche il rumeno Vlad Marin, all’esordio stagionale, al posto di Cane. Al 12’ Cissè sugli sviluppi di un corner spara alle stelle: irreale il silenzio del San Filippo, anche questo senza precedenti. Al 20’ Orlando ci prova da posizione defilata ma non inquadra la porta e si becca solo fischi. Al 26’ Stefani sigla il gol della bandiera per il Messina, trasformando un rigore, concesso per un fallo ingenuo del neo-entrato D’Alterio su Bonanno. Alessandro pecca per due volte di precisione, concludendo ampiamente fuori misura. All’82’ Enrico Pepe rimedia ingenuamente il secondo giallo e per la terza gara consecutiva il Messina chiude il match in dieci uomini. Gregucci e Grassadonia esauriscono i cambi, inserendo Chiavazzo e Bortoli, anche lui alla prima in giallorosso. La gara dell’ex calciatore del Bassano dura però appena 2’, dal momento che rileva un rosso diretto per un’entrataccia su Bianco. Messina in nove uomini. Non accade più nulla: finisce 5-1 per la Casertana. Bordate di fischi per i biancoscudati al rientro negli spogliatoi. A questo punto non si escludono provvedimenti da parte della società.
IL TABELLINO
ACR Messina – Casertana FC 1-5
Marcatori: al 21’ Antonazzo (C), al 34’ ed al 36’ Bianco (C), al 40’ Alessandro (C), al 47’ Mancosu (C), al 71’ Stefani (M) su rigore.
ACR Messina: Lagomarsini, Cane (al 62’ Marin), Donnarumma, Benvenga, Pepe E., Stefani, Pepe V. (al 58’ Bonanno), Bucolo, Orlando (84’ Bortoli), Izzillo, Nigro. A disposizione: Iuliano, De Bode, Damonte, Corona. Allenatore: Gianluca Grassadonia.
Casertana FC: Fumagalli, Bruno (al 67’ D’Alterio), Bianco, Carrus (al 72’ Rajcic), Idda, Murolo, Antonazzo, De Marco, Cissé, Mancosu, Alessandro (83’ Chiavazzo). A disposizione: D’Agostino, Tito, Pontiggia, Diakitè. Allenatore: Angelo Gregucci.
Note – Espulsi all’82’ Enrico Pepe (M) per doppia ammonizione ed all’86’ Bortoli (M). Ammoniti: al 4’ Enrico Pepe (M), al 12’ Carrus (C), al 31’ Vincenzo Pepe (M) e Cissè (C), al 77’ Bianco (C). Corner: 6-4. Recupero: 2’ pt e 3’ st. Spettatori: 2.000 circa.
Arbitro: Francesco Fiore di Barletta. Assistenti: Simone Zanella di Latina e Tommaso Diomaiuta di Albano Laziale.
messinasportiva

sabato 27 settembre 2014

CRESCERE E REAGIRE !!!

Grassadonia: “Tocca a me raddrizzare la rotta. Il modulo non si cambia” 
E’ un fiume in piena l’allenatore del Messina, Gianluca Grassadonia, alla vigilia della sfida con la Casertana. I giallorossi, reduci da due sconfitte di fila, sono chiamati ad una reazione. “A Pagani ho visto delle risposte importanti, alcune sfumature che magari non tutti hanno colto. Non era facile dopo una vergognosa prestazione di cui mi assumo le responsabilità. Non sono riuscito a fare crescere come volevo una formazione giovane ed inesperta. È compito mio raddrizzare la rotta, fino a questo momento non ci sono riuscito. Dobbiamo aggiustare tante cose, anche dal punto di vista mentale e psicologico” chiosa l’allenatore che passa poi ad analizzare quanto offerto dalla sua squadra lontano dal San Filippo, opposta a Barletta, Reggina e Paganese. “In tre trasferte abbiamo tirato in porta un paio di volte. Quello che facciamo in settimana con grande intensità non lo riproponiamo la domenica. Dobbiamo acquisire autostima e sopperire con altri fattori alla mancanza di qualità. Occorre tensione nervosa diversa ed anche adottare qualche accorgimento tattico. Possiamo anche commettere errori, ma dobbiamo provarci. Ad ogni modo ci sono tante altre squadre in difficoltà in classifica. Dopo la vittoria di Reggio avevo detto che era da pazzi, da folli pensare di potere parlare di serie B. Ci attende un campionato di sofferenza”. Nonostante le assenze di Altobello e Silvestri, fermati dal Giudice sportivo, non ci sarà cambio di modulo per la gara contro la Casertana, ma spazio al collaudato 3-5-2. “Non ho ancora scelto la formazione, ma non passeremo alla difesa a quattro. Cambiare modulo significherebbe autodistruggersi. Il terzo di difesa (con Pepe e Stefani, ndr) sarà Nigro o Donnarumma. Bonanno in avanti dall’inizio ? Non lo escludo. Dobbiamo comunque finire le partite in undici – prosegue – non è ammissibile quello che ha fatto Altobello ed anche Silvestri non può rimediare due cartellini nell’arco di pochi minuti. Peggio di così non si può fare, anche il gol preso a Pagani è inaccettabile perché la barriera si apre ed in difesa eravamo poco reattivi. Con il Matera abbiamo subito due reti sugli sviluppi di lanci lunghi, per scarsa concentrazione ed errori di posizionamento. A Barletta avevamo fatto decisamente meglio, mostrando compattezza. Con la Lupa Roma si era vista una grande reazione ed a Reggio avevamo vinto, anche se non con pieno merito. Con la Casertana, adesso, mi aspetto una partita tosta: hanno qualità al di là delle assenze, occorrerà attaccarli senza farli giocare”. Sulla condizione del gruppo e circa il difficile momento dopo le due sconfitte di fila, quindi, aggiunge: “Lagomarsini, Silvestri e Bucolo non hanno mai giocato in Prima Divisione. Ci vuole tempo per crescere e capire la dimensione in cui si trovano. Mercoledì avevamo otto volti nuovi rispetto ad un anno fa. I ragazzi stanno soffrendo e hanno voglia di uscirne. Se arriva qualcun’altro è ben accetto, ma al momento sono concentrato esclusivamente su questo gruppo e di mercato preferisco non parlarne. Inutile guardare al ritardo con il quale è scattata la preparazione. Bjelanovic è fermo da quindici giorni e ce ne vorranno altrettanti per recuperarlo. Non abbiamo potuto contare su di lui finora. Migliore e Stampa giocheranno con la formazione “Berretti”. De Bode è convocato anche se è rimasto fermo negli ultimi due giorni. Aspettiamo Marin e Bortoli, che stanno sicuramente meglio fisicamente. Si stanno pian piano integrando, ma gli manca ancora qualcosa. Vincenzo Pepe, invece, è in crescita”. Grassadonia ha annunciato che avendo un volo per Firenze subito dopo la gara non si presenterà in sala stampa dopo il fischio finale. Con i giornalisti dovrebbe parlare quindi il vice Criscuolo.
messinasportiva

mercoledì 24 settembre 2014

IMPALPABILI...

Il Messina cade anche a Pagani. La verve di Caccavallo smaschera i limiti dei peloritani
Seconda sconfitta consecutiva per i peloritani, ancora una volta protagonisti di una prova sottotono. Gli ex Cuoghi e Marruocco conquistano il primo successo stagionale ed aggravano la crisi di risultati e di gioco dei giallorossi. Il pre-partita: Grassadonia stravolge l’undici titolare, rilanciando Stefani e Paez al posto dello squalificato Altobello e dell’acciaccato Bjelanovic. Esordio dal 1’ per Cane, Damonte ed Izzillo. Cuoghi conferma il 3-5-2, accantonando il possibile impiego del 4-3-3. La cronaca: Dopo il primo giro di lancette la prima emozione: Herrera dal limite su calcio piazzato non inquadra però la porta difesa da Lagomarsini. Al 3’ pregevole spunto di Donnarumma: il lancio in profondità per Orlando è preda dell’ex Marruocco in uscita. Al 5’ si spegne a lato la conclusione di Deli, arrivato in estate in prestito dal Parma, sugli sviluppi di una buona manovra. Subito dopo Girardi si presenta tutto da solo davanti a Lagomarsini, ma viene fermato perché in posizione di off-side. Al 10’ la Paganese è in vantaggio: la punizione di Caccavallo, battuta quasi all’altezza della bandierina del corner, sorprende colpevolmente Lagomarsini sul primo palo. Per la prima volta in stagione i campani riescono a passare in vantaggio in una gara. L’attaccante classe ’87, prelevato in estate dal Gubbio, aveva già segnato in Coppa Italia contro il Savoia e riscatta con gli interessi la traversa centrata nel match con la Casertana. Al 12’ ci prova anche Izzillo da fuori area: blocca Marruocco. Dopo un avvio scoppiettante bisogna attendere il 20’, quando Cane e Stefani riescono in extremis a smorzare in corner un pericoloso contropiede che stava per essere finalizzato da Herrera. Al 22’ Marruocco paga una perdita di tempo ritenuta eccessiva dal direttore di gara: primo provvedimento disciplinare del match. Al 25’ dopo un pregevole spunto sulla corsia destra di Paterni, Girardi di testa conclude di poco a lato. In questa fase costante la supremazia territoriale dei locali. Al 31’ termina a lato la botta da fuori area di Calamai. Al 36’ pregevole chiusura di Silvestri, che avvia la ripartenza che frutta una punizione dal limite: il calcio piazzato di Donnarumma viene respinto dalla barriera. Al 43’ sugli sviluppi di un corner di Izzillo imperioso stacco di testa di Damonte, che conclude di poco sulla traversa. Messina vicino all’1-1. Sul fronte opposto Armenise sfonda sulla sinistra, la retroguardia peloritana si salva sulla conclusione a botta sicura di Caccavallo. Squadre al riposo sull’1-0. Al rientro negli spogliatoi qualche scaramuccia tra la panchina del Messina e l’ex Marruocco. Ripresa: In avvio atteggiamento molto più propositivo per gli ospiti: Paez conquista una punizione dal limite dell’area; il successivo colpo di testa di Nigro sorvola di poco la traversa. Al 51’ il colpo di testa a botta sicura di Girardi fa la barba al palo: clamorosa la chance sprecata dai locali. Quattro minuti dopo strepitoso il sinistro dal limite di Herrera: Lagomarsini si rifugia in corner. Al 56’ determinante la chiusura di Bocchetti su Nigro, che era praticamente solo davanti a Marruocco ma ha avuto un controllo difettoso. Sul fronte opposto lo imita Silvestri, che anticipa Girardi, servito in profondità da Caccavallo. Il numero dieci ci prova poi su punizione, ma questa volta Lagomarsini blocca a terra. L’estremo difensore al 65’ respinge infine in corner un’altra conclusione a botta sicura del fantasista. Grassadonia corre ai ripari, schierando Corona e Vincenzo Pepe al posto dei più inesperti Paez ed Izzillo. Ancora un po’ di nervosismo, con la Paganese che gestisce bene il possesso. Al 76’ ottima iniziativa di Deli, che sfiora il secondo palo con un bel diagonale. Subito dopo ultimo avvicendamento tra gli ospiti, con Bucolo che rileva Damonte e ci prova subito con un pregevole destro da fuori area, che termina di un soffio a lato. All’81’ superlativo il salvataggio di Lagomarsini di piede su Girardi, che ha fallito un ghiotto tap-in. Subito dopo, ancora su punizione da posizione impossibile, arriva anche la traversa di Caccavallo. Tra l’87’ ed il 90’ doppio giallo per Silvestri, che prima paga le proteste per le perdite di tempo dei padroni di casa e poi il fallo su Herrera, che dopo avere seminato un paio di avversari viene steso al limite: contro la Casertana saranno quindi due i difensori squalificati.
IL TABELLINO
Paganese – MESSINA 1-0
Marcatore: al 10’ Caccavallo.
Paganese Calcio: Marruocco, Tartaglia (all’88’ Schiavino), Moracci, Bocchetti, Paterni, Deli, Calamai, Herrera, Armenise, Caccavallo (al 94’ Baccolo), Girardi (all’85’ Bussi). A disposizione: Casadei, Vinci, Malcore, Cuoghi. Allenatore: Stefano Cuoghi.
ACR Messina: Lagomarsini, Cane, Silvestri, Nigro, Enrico Pepe, Stefani, Orlando, Damonte (al 76’ Bucolo), Paez (al 64’ Corona), Izzillo (al 67’ Vincenzo Pepe), Donnarumma. A disposizione: Iuliano, De Bode, Benvenga, Bonanno. Allenatore: Gianluca Grassadonia.
Arbitro: V. Colarossi della Sezione Roma 2. Assistenti: Manuel Cinquini e Lorenzo Li Volsi di Firenze.
Note – Ammoniti: al 22’ Marruocco (P), al 36’ Dei (P), al 62’ Cane (M), al 69’ Malcore (P), all’87’ Silvestri (M). Recupero: 1’ pt e 5’ st.
messinasportiva

martedì 23 settembre 2014

VOGLIA DI RISCATTO

Tre novità nell’undici anti-Paganese. Stefani, Damonte e Paez in rampa di lancio
Dovrebbe varare almeno tre novità il tecnico del Messina Gianluca Grassadonia, voglioso di cancellare con un successo o comunque con un risultato positivo nella “sua” Pagani l’amaro ko con il Matera, inaspettato almeno nelle proporzioni dopo il primo exploit stagionale a Reggio Calabria. Conferma in vista tra i pali per Lagomarsini, che dopo avere incassato ben otto reti nelle prime quattro giornate, punta a mantenere inviolata la propria porta per la seconda trasferta consecutiva. In difesa c’è da fronteggiare la squalifica dell’ingenuo Altobello (appiedato per due turni) e la sensazione è che sarà Stefani ad affiancare Enrico Pepe e Silvestri. Tra i cinque di centrocampo prevista la promozione di uno tra Damonte ed Izzillo, con l’ex varesino avvantaggiato rispetto al prodotto del vivaio dello Spezia. Sulle fasce dovrebbero essere confermati Donnarumma e Benvenga, con Bucolo e Nigro in mezzo. Nel settore nevralgico scalpitano comunque i talenti scuola Juve e Milan, il rumeno Marin e l’ex Bassano Bortoli, alla prima convocazione dopo tre settimane di attesa. In avanti dovrebbe agire l’inedito duo composto da Orlando e Paez, con l’ex Aversa Normanna voglioso di replicare la prodezza del “Granillo” e rinverdire i fasti del 2012, quando proprio con Enrico Pepe e Grassadonia in panchina centrò la promozione in Prima Divisione. Fu l’annata più prolifica della sua carriera, con ben 16 reti all’attivo. Voglia di trascrivere per la prima volta il suo nome nel tabellino anche per il venezuelano, tra le piacevoli rivelazioni del precampionato insieme ad Izzillo. A completare la panchina dovrebbero essere il secondo portiere Iuliano, il centrale difensivo De Bode, l’esterno Cane ed ovviamente bomber Corona, che a gara in corso è probabilmente più incisivo rispetto a quando parte dal primo minuto. Lo staff tecnico peloritano confida nel suo timbro a gara in corso, come è già avvenuto contro la Lupa Roma. Sembra destinato invece ad un turno di stop il talentuoso Vincenzo Pepe, apparso ancora lontano dalla forma migliore. Fermo ai box per la seconda gara consecutiva anche l’acciaccato Bjelanovic, il cui inizio di stagione è stato davvero tormentato. Esclusi dalla lista dei convocati anche Stampa, che resta ai margini del gruppo, ed i giovani Migliore e Sciotto, nelle ultime settimane nel gruppo della formazione “Berretti”, con la quale possono accumulare minutaggio. Una soluzione simile è stata adottata anche per Bonanno, che la domenica ha così l’opportunità di acquisire ritmo partita con la formazione guidata da Giuseppe Spada. Fa la spola tra prima squadra e giovanili anche il giovane portiere Simone Scardino, ormai preferito stabilmente all’albanese Hoxhaj. Mister Grassadonia ha diramato la lista dei convocati per l’incontro di mercoledì sera, con calcio d’inizio alle ore 20:45, tra Paganese e Messina. 
Questo l’elenco completo: Benvenga, Bonanno, Bortoli, Bucolo, Cane, Corona, Damonte, De Bode, Donnarumma, Iuliano, Izzillo, Lagomarsini, Marin, Nigro, Orlando, Paez, Pepe E., Pepe V., Silvestri, Stefani.
messinasportiva

lunedì 22 settembre 2014

RIACCENDERE LA LUCE

Mercoledì la trasferta a Pagani
Un black-out difficile da spiegare. Scottato dalla batosta casalinga di sabato con il Matera, il Messina si interroga su come, nel giro di otto giorni, sia passato dall’euforia per la vittoria nel “derby dello Stretto”, destinata peraltro ad essere celebrata ancora a lungo dai tifosi giallorossi, ad un tracollo dalle proporzioni inaspettate. Cinque gol, incassati in un tempo, davanti al proprio pubblico: roba da non crederci. I lucani, guidati da Auteri, che prima del confronto del San Filippo non avevano ancora vinto, hanno pigiato subito sull’acceleratore, evidenziando quei problemi nell’assetto difensivo già emersi anche nelle precedenti sfide, in parte con il Barletta, in modo più evidente con la Lupa Roma, ed infine anche a Reggio Calabria, dove Insigne ha peccato di precisione a tu per tu con Lagomarsini. In più la sciocchezza commessa da Altobello, colpevole della reazione a palla lontana che ha provocato anche la concessione del penalty, ha costretto i suoi a disputare il resto della partita in inferiorità numerica. Madonia e compagni a quel punto hanno dilagato, chiudendo il discorso nei primi 45’, di fronte ad un Messina incapace di reagire. Una giornata nerissima, nella quale non ha funzionato nulla. Perfino Grassadonia ha deciso di correre ai ripari con colpevole ritardo, mentre nell’immediatezza dell’espulsione l’arretramento di Donnarumma è stata l’unica toppa, che non è riuscita a coprire una falla evidente. Unica eccezione nell’amaro pomeriggio del San Filippo la straordinaria maturità della tifoseria, che non ha mai smesso di incitare la squadra, nonostante il passivo pesantissimo. Il tempo per riflettere su quanto accaduto è poco. Mercoledì a Pagani la sfida contro l’ex Cuoghi, nel turno infrasettimanale. I campani hanno perso le ultime tre gare e la panchina del tecnico inizia a traballare, anche in virtù del successivo impegno con il Lecce. La squadra, che ha ripreso già domenica la preparazione, sostiene una doppia seduta nella giornata di lunedì, prima della rifinitura anticipata al martedì. Restano da valutare le condizioni di Bjelanovic, ancora alle prese con il fastidio al piede che gli ha impedito di scendere in campo contro il Matera. Match dalle mille emozioni per il tecnico Gianluca Grassadonia e per tre dei suoi “pupilli”, Enrico Pepe, Elio Nigro e Luca Orlando, tutti ex Paganese. Turno di stop forzato ovviamente per Altobello, fermato per due giornate dal Giudice sportivo e costretto a saltare anche la successiva sfida con la Casertana. Nei diciotto dovrebbe trovare spazio Stampa, che rappresenta insieme al rumeno Marin l’alternativa a Donnarumma, fin qui pedina inamovibile dell’undici titolare e rimpiazzato a gara in corso con la Lupa Roma soltanto con l’adattamento di Benvenga sulla corsia apposta. Con i compagni continua ad allenarsi, almeno saltuariamente, anche il grande ex Alessandro Parisi. La società confida sempre in uno “sconto” della squalifica, che gli consentirebbe magari da gennaio di scendere nuovamente in campo con la maglia del Messina. L’innesto dell’esterno sinistro 37enne stravolgerebbe comunque i piani legati all’età media, dal momento che appare difficile un eventuale impiego contemporaneo a quelli di Corona o Bjelanovic.
messinasportiva

domenica 21 settembre 2014

SVEGLIA...

Ora rialzatevi,con lo stesso cuore dei tifosi
Di fronte a una disfatta così indifendibile c’è poco da aggiungere. Allora prendiamo in prestito le parole del ds Ferrigno, partendo da un dato che ci conforta. Il Messina horribilis di ieri non c’entra nulla con la squadra che la società ha costruito. Troppo sguaiato, sgonfio, confusionario per essere vero. E che l’effetto derby abbia generato sogni di mezza estate nella testa di qualche calciatore, è un tema da non trascurare, anche se crediamo che non possa essere la vera causa del tracollo dei giallorossi. Certo, mettiamoci anche un Matera lancia… sassi, più cattivo e dotato tecnicamente, ma ciò non basta per fare una diagnosi completa che ci faccia capire qual è il vero motivo di una prestazione così disarmante. E qui torniamo alle parole del ds Ferrigno, che tra le righe ha parlato di cuore, quello dei tifosi indomabili che hanno incitato lo stesso la squadra mentre stava affondando sotto i colpi dei lucani. “Un cuore così grande – ha rimarcato Ferrigno – che se l’avessimo avuto noi in campo sarebbe finita diversamente”. Approccio molle, dunque, che spiega la figuraccia. Ma toccando un altro tasto, cioè l’effettiva caratura di questa squadra, l’uomo mercato del Messina è stato chiaro, ricordando a tutti che l’obiettivo primario è una salvezza tranquilla. E allora, partendo da questo dato, bisogna solo guardare avanti, metabolizzando al più presto il brutto tonfo con il Matera. Toccherà al tecnico Grassadonia e alla società rimettere a posto i tasselli dopo l’uragano di ieri, perchè già a Pagani bisognerà cambiare registro. E in questi tre giorni che ci dividono dalla trasferta campana bisognerà recuperare le energie fisiche e mentali per ricomporre il vero Messina.
pianetamessina

sabato 20 settembre 2014

PRESI A SASSATE...

Il Messina frana al San Filippo (0-5). Il Matera sfrutta il rosso ad Altobello
Match già chiuso all’intervallo, per le invenzioni di Letizia e Madonia, autori entrambi di una doppietta, dopo l’iniziale vantaggio siglato da Iannini. Pesa sullo 0-1 il rosso ad Altobello, che ha fruttato un penalty agli ospiti e lasciato i locali in dieci già al 20′.
Il pre-partita: Grassadonia opera un solo avvicendamento nell’undici titolare rispetto alla vittoria di Reggio Calabria: “Re Giorgio” Corona rimpiazza l’acciaccato Bjelanovic. Si accomodano in tribuna Stampa, Marin e Bortoli. Hoxhaj, Sciotto, Migliore e Bonanno sono impegnati con la “Berretti”. Iannini rimpiazza l’infortunato Cuffa, la “stella” del Matera, nelle ultime cinque stagioni protagonista in B. Circa 2.500 gli spettatori presenti al San Filippo. Settore ospiti deserto: i tifosi del Matera non hanno potuto acquistare i relativi tagliandi e hanno quindi rinunciato alla trasferta. In Curva Sud esposto uno striscione dedicato a Mario e Mattia. Al 3-5-2 di Grassadonia, Auteri risponde con il consueto 3-4-3. La cronaca: Al 4’ fuori misura il diagonale di Letizia, servito da Madonia. Sul fronte opposto sorvola la traversa la botta da fuori di Vincenzo Pepe. Al discreto avvio degli ospiti segue una costante crescita dei padroni di casa, che conquistano campo. All’11’ grande chiusura difensiva di Altobello, che poi a grandi falcate supera la metà campo e serve Orlando in profondità. Al 12’ ospiti in vantaggio: Iannini di testa batte Lagomarsini con un perfetto stacco sul traversone dalla sinistra di Gotti. Colpevole la disattenzione della retroguardia peloritana. Sul fronte opposto si vede Nigro, prima con una conclusione da fuori e poi al 16’, quando viene sanzionata una carica su Baiocco. Al 20’ il Messina resta in dieci: rosso diretto per Altobello, reo di avere colpito a gioco fermo Letizia. Viene assegnato anche un calcio di rigore al Matera, trasformato dallo stesso Letizia. Peloritani al tappeto, determinante la segnalazione del guardalinee. Gli uomini di Grassadonia provano a reagire: la girata di Silvestri al 24’ su corner di Pepe sorvola di un soffio la traversa. Al 27’ Madonia, servito in profondità da Letizia, scarta Lagomarsini e gonfia ancora la rete: ospiti implacabili. Al Messina non basta l’arretramento di Donnarumma sulla linea dei difensori. Al 31’ Mucciante commette fallo su Corona, che paradossalmente viene ammonito per le successive proteste. Ospiti ancora insidiosi con Letizia, il cui tentativo è però velleitario. Al 39’ buono spunto di Vincenzo Pepe, che però dalla distanza non inquadra la porta. Poi dilagano gli ospiti: al 40’ grandissima marcatura di Madonia, con controllo e conclusione nel sette; al 45’ Letizia sfrutta l’assist di Guerra e con la complicità di Bucolo segna ancora. Squadre al riposo sullo 0-5: debacle senza precedenti al San Filippo, anche se il match è ovviamente falsato dal rosso ad Altobello. L’inferiorità numerica e forse un po’ di appagamento dopo il successo del “Granillo” hanno smascherato le lacune di un organico andato già in difficoltà contro Barletta, Lupa Roma e Reggina. Al cospetto del quotato Matera neppure le alchimie di Grassadonia hanno potuto nulla. Ripresa: Nell’intervallo tripla sostituzione: Albadoro rileva il “man of the match” Letizia, Stefani e Cane prendono il posto di Corona e Benvenga. La gara chiaramente non ha più molto da dire. Il Messina punta semplicemente a salvare l’onore. Degno di nota l’incessante sostegno della Curva Sud, che continua a cantare a squarciagola nonostante lo 0-5. Di Noia ed Izzillo prolungano il valzer di cambi, mentre Lagomarsini risponde due volte presente ad Albadoro. Al 22’ Nigro non inquadra la porta sul pregevole assist di Izzillo. Poi l’estremo difensore peloritano si distende ancora sul tentativo dalla lunga distanza di Di Noia. Al 77’ grande esultanza in Curva Sud: “celebrato” così il minuto in cui Orlando ha siglato il gol partita a Reggio Calabria. Dagli spalti l’unica consolazione di un pomeriggio avaro di soddisfazioni. Finisce 0-5. Ripresa praticamente priva di vere emozioni, ma era inevitabile così. Il Messina adesso ha quattro giorni di tempo per ricaricare le pile e cercare il pronto riscatto mercoledì a Pagani, nel primo turno infrasettimanale della stagione.
IL TABELLINO
ACR Messina – Matera Calcio 0-5
Marcatori: al 12’ Iannini, al 22’ ed al 45′ Letizia, al 27’ ed al 40′ Madonia.
ACR Messina: Lagomarsini, Benvenga (1’ st Cane), Silvestri, Bucolo (VK), Altobello, Pepe E., Orlando, Nigro, Corona (K; 1’ st Stefani), Pepe V. (12’ st Izzillo), Donnarumma. A disposizione: Iuliano, Paez, Damonte, De Bode. Allenatore: Gianluca Grassadonia.
Matera Calcio: Baiocco, Bernardi, Mucciante (1′ st Faisca), De Franco, D’Aiello, Iannini (K), Letizia (1’ st Albadoro), Coletti, Guerra, Madonia (12’ st Di Noia), Gotti. A disposizione: Bifulco, Pagliarini, Pino, Longo. Allenatore: Gaetano Auteri.
Arbitro: Marco Capilungo di Lecce. Assistenti: Nazzareno Manco di Vibo Valentia ed Agostino Maiorano di Rossano.
Note – Espulso al 20’ Altobello (ME). Ammoniti al 31’ Corona (ME), al 45’ Bucolo (ME), al 51’ Nigro (ME). Corner: 2-1. Recupero: 0’ pt e 1’ st. Spettatori: circa 2.500. Osservato un minuto di silenzio in onore dell’indimenticato Mario Centorrino.
messinasportiva

CONTINUITA' CERCASI...

Grassadonia: “Col Matera sarà una gara affascinante, confido nell’abbraccio dei tifosi”
Archiviato il successo ottenuto esattamente sette giorni fa a Reggio Calabria, il Messina si appresta a tornare al San Filippo nell’anticipo di oggi pomeriggio con il Matera. I giallorossi affronteranno una formazione tutt’altro che remissiva, a giudicare dallo spavaldo 3-4-3 con cui si presenterà in riva allo Stretto. Ad esaminare il quarto impegno in campionato, è il tecnico Gianluca Grassadonia, intervenuto nella consueta conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio nei locali del san Filippo. “La gara di domani sarà impegnativa quanto affascinante – precisa il tecnico – troveremo di fronte una squadra costruita per vincere, con una mentalità offensiva sia in casa che fuori. Sulla carta la formazione di Auteri ha sicuramente più esperienza di noi, oltre a contare elementi importanti. Tuttavia è il campo che dovrà parlare”. Come di consueto, durante la settimana Grassadonia ha curato minuziosamente ogni dettaglio per far rendere al meglio i suoi nei novanta minuti della partita. “La squadra sta crescendo, ieri ho fatto i complimenti ai miei ragazzi per come si sono allenati, a mio avviso una delle migliori sedute di preparazione che ho diretto finora. Quotidianamente la squadra fa progressi, dobbiamo ancora acquisire quella dose di personalità in più che ancora ci manca. Ogni calciatore deve essere sempre messo nelle condizioni di esprimersi al meglio”. Immancabile un riferimento all’impresa ottenuta da Corona e compagni la scorsa settimana nel derby e alla successiva festa al ritorno della squadra: “Mi ha colpito molto vedere tutta quella gente festante, preferisco però guardare avanti e lavorare su quanto non è andato bene. La partita con la Reggina ci ha visti per troppo tempo attendisti e con il baricentro basso, non è un atteggiamento che fa parte del mio credo calcistico. Se da una parte appare scontata una riconferma di Orlando dal primo minuto, il tecnico Grassadonia sarà costretto a fare a meno di Bjelanovic. “Il croato non sarà della partita – spiega l’ex allenatore della Paganese – dovrà rimanere fermo ancora per qualche giorno a causa di un fastidio muscolare. Devo valutare anche altri elementi, tenendo conto che giocheremo tre partite in una settimana”. Infine l’appello ai messinesi: “Mi auguro di vedere più gente sugli spalti, l’abbraccio dei tifosi è un’iniezione di autostima fondamentale”.
5righe

venerdì 19 settembre 2014

COLPACCIO !!!

Orlando decide con una prodezza il “derby dello Stretto”, Reggina al tappeto
Esordio memorabile per l’ex attaccante dell’Aversa Normanna, che con un colpo di tacco sul cross dalla sinistra di Donnarumma batte Kovacsik e regala il primo successo stagionale al Messina. In tripudio i mille sostenitori al seguito, “Granillo” ammutolito dopo che per ampi tratti era stata proprio la Reggina a condurre le danze. Il pre-partita: Due novità rispetto a domenica per il Messina. Grassadonia lancia subito titolare il neo-acquisto Luca Orlando e ripropone in difesa il rientrante Altobello. In panca si accomodano Stefani e Corona, pronto a subentrare ed a rivelarsi ancora una volta decisivo a gara in corso. Rinnovata la fiducia in Silvestri e Donnarumma, nonostante gli stravolgimenti che nell’ultimo match con la Lupa Roma hanno interessato proprio la corsia sinistra. Soltanto tribuna per De Bode ed i neo-acquisti Bortoli, Marin e Cane, che ha già esordito domenica al San Filippo. Nel settore ospiti grande rappresentanza di sostenitori peloritani, che hanno intonato cori ed esposto vessilli giallorossi anche alla Caronte: una volta sbarcati i club organizzati hanno peraltro atteso l’arrivo della squadra con la nave successiva, “caricata” con un’accoglienza da urlo. Lo staff tecnico ha curato ogni dettaglio: nessun calciatore ha lasciato il pullman sul traghetto, anche per non perdere la necessaria concentrazione in vista del calcio d’inizio. File chilometriche ai tornelli alle 20.30: in migliaia hanno fatto il loro ingresso al “Granillo” soltanto a gara iniziata. La cronaca: dopo appena 40” la Reggina si rende insidiosissima, ma Viola – tutto solo davanti a Lagomarsini dopo un pallone rimpallato – viene fermato per una posizione di off-side contestata sonoramente dal pubblico. Match subito vibrante; tra i peloritani si segnala per verve ed agonismo proprio Orlando, che in avvio ha chiesto a gran voce il supporto dei propri sostenitori. In migliaia sono ancora ai tornelli, ma la cornice di pubblico è già da categoria superiore. Al 9’ il primo acuto del Messina, che conquista un corner e sfiora il vantaggio con il colpo di testa di Silvestri, uno specialista del gioco aereo. In difesa richiamato per un doppio intervento falloso Enrico Pepe. A condurre le danze adesso però sono proprio gli ospiti, che stanno prendendo in mano le redini del match in mezzo al campo. Al 13’ servizio in profondità per Vincenzo Pepe, che prova ad eludere con un pallonetto l’uscita di Kovacsik, che poi blocca in due tempi. Il primo provvedimento disciplinare del match è nei confronti del milazzese Dall’Oglio, ammonito. Al 22’ un rimpallo mette in movimento Insigne, il cui diagonale però è impreciso: urlo strozzato in gola per il “Granillo”. Al 29’ il fratello minore del calciatore del Napoli percorre quaranta metri palla al piede, seminando avversari e dribblando perfino Lagomarsini, ma la sua conclusione poi è alta sulla traversa. Grave lo svarione della retroguardia peloritana, che ha concesso un varco centrale davvero eccessivo. In precedenza si era spenta a lato una girata di Orlando. Al 35’ Di Michele ci prova su calcio piazzato dal limite ma il pallone non inquadra i pali della porta difesa da Lagomarsini. In questa fase sono gli amaranto a spingere con decisione. Al 44’ strepitoso il destro al volo di Benvenga, che sibila ad un soffio dal palo; in precedenza la Reggina se l’era cavata con affanno sul traversone dalla sinistra di Vincenzo Pepe. Squadre al riposo sullo 0-0. Ripresa: In avvio al 4’, Armellino ci prova dal limite dell’area ma la conclusione è debole. Al 6’ mischia nell’area giallorossa con i peloritani che alla fine comunque se la cavano. Subito dopo è telefonata anche la conclusione di Insigne. Al 9’ avvicendamento tra Bjelanovic e Corona. Subito dopo Lagomarsini respinge un po’ goffamente la botta da fuori di Dall’Oglio. Al 16’ Di Michele stacca da solo al centro dell’area sugli sviluppi di una punizione ma la conclusione è centrale. Con il passare dei minuti il Messina appare un po’ sulle gambe anche se un lancio di Corona per Benvenga mette in apprensione la retroguardia amaranto. Al 24’ secondo cambio, con Damonte che rileva Nigro. Al 28’ Cozza propone Maita e Louzada e subito dopo Armellino con un diagonale impegna Lagomarsini, che si rifugia in corner. Al 32’ il “Granillo” viene però gelato da un’azione superlativa del Messina, con Orlando che di tacco sul traversone dalla sinistra di Donnarumma batte Kovacsik. Ottima l’azione sulla corsia dell’ex calciatore del Barletta, che ha messo a sedere Aquino, perfetta anche l’esecuzione dell’ultimo acquisto, che con un numero d’alta scuola spedisce il pallone nell’angolino. Grassadonia richiama poi subito in panchina il suo pupillo, che all’esordio lo ha ripagato con una marcatura che ha fatto esplodere il settore ospiti. Al 42’ Rizzo ci prova su punizione dal limite ma il pallone, rintuzzato dalla bandiera, arriva smorzato tra le braccia dell’estremo difensore peloritano. Finisce così nonostante i 4’ di recupero. Il Messina può fare festa per il primo acuto che rappresenta anche una svolta per la stagione, il “Granillo” applaude comunque una Reggina generosa ma punita dall’unica vera disattenzione della retroguardia, colpita da Orlando, letale nell’occasione.
IL TABELLINO
Reggina – Messina 0-1
Marcatore: al 32’ st Orlando
Reggina: Kovacsik, Aquino, Di Lorenzo (VC), Rizzo, Camilleri (34’ st Masini), Crescenzi, Armellino, Dall’Oglio (28’ st Maita), Viola, Di Michele (C; 28’ st Louzada), Insigne. In panchina: Leone, Ungaro, Salandria, Syku. Allenatore: Cozza.
Messina: Lagomarsini, Benvenga, Silvestri, Bucolo (VC), Altobello, Pepe Enrico, Orlando (34’ st Paez Martinez), Nigro (25’ st Damonte), Bjelanovic (9’ st Corona – C), Pepe Vincenzo, Donnarumma. In panchina: Iuliano, Stampa, Stefani, Izzillo. Allenatore: Grassadonia.
Arbitro: Pietro Del Giudici di Latina. Assistenti: Giuseppe Monetta e Giuseppe Opromolla di Salerno.
Note – Ammoniti: Dall’Oglio, Insigne (R), Altobello, Pepe Enrico, Benvenga e Lagomarsini (M). Spettatori: paganti 7.343, abbonati 2.194, incasso 103.936 €. Un migliaio i tifosi del Messina. Recupero: 1’ pt e 4’ st.
messinasportiva.it

mercoledì 10 settembre 2014

FUORI DALLA GABBIA...

Reggina-MESSINA, la storia può ricominciare
7 anni, 4 mesi e 29 giorni. Per chi li ha vissuti intensamente, attaccato a quella maglia biancoscudata che fino a poco prima aveva regalato gioie indescrivibili e senza pari nella storia del Messina, rappresentano un calvario, un periodo vissuto come dentro una gabbia. Adesso, però, quegli anni sono diventati un motivo di orgoglio. Chi c’è sempre stato - a protestare, a far capire che Messina e il Messina non erano morti e a far sentire la propria voce, quella di chi è stato privato di qualcosa che sentiva una parte di sé - dopo quell’ultima volta potrà tornare su quei gradoni, consapevole che l’epilogo di questa partita potrebbe essere solo la prima di mille soddisfazioni che arricchiranno il ciclo iniziato quel 12 giugno 2012, quando Pietro Lo Monaco decise di mettere nero su bianco il suo amore per Messina. 
Quell’ultima volta era il 18 aprile 2007 e il Messina di Bruno Giordano faceva la sua apparizione allo stadio “Oreste Granillo” per sfidare gli amaranto di Walter Mazzarri. I giallorossi furono costretti a soccombere subendo l’1-0 di Rolando Bianchi e successivamente la doppietta di Ciccio Cozza, dopo essere riusciti ad agguantare il pareggio con un calcio di rigore trasformato da Christian Riganò. Grande festa amaranto sugli spalti per la salvezza e concomitante retrocessione dei rivali storici. Da quel giorno la retrocessione in serie B, la salvezza conquistata sul campo con un 14° posto, poi la rinuncia da parte della famiglia Franza con il conseguente fallimento. La “rinascita” targata Di Lullo-Di Mascio-Chierichella inaugurò l’era del dilettantismo e i continui cambi di proprietà a favore di Piero Santarelli prima, e del gruppo Martorano poi. Nel 2011 il passaggio alla cordata guidata da Lello Manfredi che riuscì a portare la squadra ad un soffio dalla promozione, prima che il ciclo Lo Monaco prendesse il via “travolgendo” Messina con due promozioni di fila e un’onda di entusiasmo che non si respirava ormai da troppo tempo. Venerdì alle ore 20.30 il Messina di Grassadonia ritroverà la Reggina di Ciccio Cozza, l’ultimo amaranto in gol contro i biancoscudati, in quella che certamente non è una sfida salvezza o promozione ma che vale senza dubbio una posta altissima.  Qui Reggina: gli amaranto hanno all’attivo 4 reti di cui 3 messe a segno da Roberto Insigne, il 20enne napoletano fratello di Lorenzo che cerca fortuna in riva allo Stretto. Gli uomini di Cozza hanno raccolto 1 punto alla prima giornata grazie al pareggio 2-2 maturato nei minuti finali della gara casalinga con la Casertana con gol proprio di Insigne e 3 punti nell’ultima gara disputata a Pagani e vinta per 2-1. Qui MESSINA: i giallorossi hanno ancora molto da dimostrare dopo le prime due uscite stagionali, anche se la squadra è apparsa maggiormente ordinata e soprattutto in crescita dal punto di vista caratteriale dopo la trasferta di Barletta. Squadra capace, contro la Lupa Roma, di aggredire fin da subito per poi accusare un calo e successivamente di reagire allo svantaggio sfiorando clamorosamente la vittoria all’ultimo secondo. Il reparto apparso maggiormente in difficoltà è sembrato quello avanzato con un Bjelanovic apparso non particolarmente in partita ma con un Paez vispo che potrebbe riservare sorprese così come Vincenzo Pepe. D’altro canto i ragazzi di Gianluca Grassadonia potranno contare su Luca Orlando: il gioiellino proveniente dall’Aversa Normanna ha convinto lo scorso anno realizzando reti di pregevolissima fattura e potrà tornare utilissimo nel 3-5-2 di Grassadonia. Per quanto riguarda il centrocampo arrivano maggiori garanzie da Nigro, chiamato a sostituire Maiorano e già autore di un gol con uno stacco di testa poderoso nella gara con la Lupa Roma e di un assist degno di un fantasista. Da rivedere invece Marco Cane apparso poco sicuro e forse non del tutto inserito nei meccanismi di gioco a causa del poco tempo trascorso alla corte dell’allenatore salernitano. Nel complesso è visibile l’impronta trasmessa da Grassadonia, anche se come attenuanti per la prestazione ci sono soprattutto il caldo e il ritardo nella condizione fisica dovuta ai pochi giorni di preparazione. 
In settimana sono previste diverse sedute di allenamento, nella speranza che il Messina possa evolversi per affrontare al meglio l’attesissimo derby e superando quel “30%” a cui, a detta di Grassadonia, si trova la squadra. Appuntamento dunque a venerdi alle 20.30, con l’auspicio che 1.122 tifosi colorati di giallo e rosso, possano gremire lo stadio “Oreste Granillo” di Reggio Calabria per quel così tanto atteso riscatto. 
sikilynews

martedì 9 settembre 2014

TEMPO PERSO e DISPOSIZIONI INUTILI...O NN FINISCE QUI !!!

Nota della Prefettura per il rinvio di Reggina-Messina ad altra data
Reggina-Messina, valida per la terza giornata del girone C di Lega Pro ed inizialmente in programma per domenica 14 settembre alle ore 18 allo stadio “Granillo”, è stata rinviata. La comunicazione è arrivata direttamente dalla Prefettura di Reggio Calabria.
“Per la preminente tutela dell’ordine, della sicurezza e dell’incolumità pubblica - si legge nel comunicato emesso - il prefetto Claudio Sammartino ha disposto ai sensi dell’articolo 2 del TULPS, il differimento della partita di campionato di Lega Pro Reggina-Messina in calendario domenica prossima, in concomitanza con i festeggiamenti per la festa patronale della Madonna della Consolazione che richiama un notevole numero di partecipanti anche nella zona prospiciente l’impianto sportivo, ove verranno installate diverse centinaia di bancarelle. L’incontro è stato qualificato con “profili di rischio massimo” dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive presso il Ministero dell’Interno. Il provvedimento è stato assunto in via cautelativa atteso il rischio di eventuali criticità tra le tifoserie rivali. L’argomento è stato oggetto di esame nel corso della riunione tecnica delle Forze di Polizia tenutasi nel pomeriggio di ieri, alla quale ha preso parte anche l’Amministratore Unico della Società Sportiva Reggina“.
Di seguito il provvedimento completo della Prefettura di Reggio Calabria:
ESAMINATA la determinazione n. 31/2014 del 3 settembre 2014 con la quale l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha disposto il “rafforzamento delle misure con adozione di particolari misure organizzative” in relazione alla disputa dell’incontro di calcio Reggina-Messina valevole per il campionato di calcio – Lega Pro, previsto per il giorno 14 settembre p.v. allo stadio comunale “Granillo” di Reggio Calabria, ritenendo rincontro stesso caratterizzato da “profili di rischio massimo”;
VISTA    la nota prot. n. 11017 datata 2 settembre 2014 indirizzata al Ministero dell’Interno ed anche a questo Ufficio, con la quale il Questore, nel segnalare la “rivalità” non recente fra le opposte tifoserie interessate, ha ulteriormente rappresentato che “dalle ore 18.00 del 12 settembre 2014 sino alle ore 00.00 del 16 successivo” la Città di Reggio Calabria sarà interessata dai festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione, patrona del Capoluogo ed ha altresì precisato che nell’area prossima all’impianto sportivo saranno installate “diverse centinaia di bancarelle, meta di migliaia di visitatori”;
VISTA  la nota prot. n. 706/A4/Gab datata 6 settembre 2014 con la
quale il Questore ha nuovamente e puntualmente segnalato la rivalità esistente fra le due tifoserie “sfociata in passato in diversi episodi di intemperanza”;
RILEVATO che le suesposte circostanze, anche risalenti nel tempo, e la concomitante ricorrenza dei festeggiamenti in onore della Madonna della Consolazione, patrona della Città, che usualmente richiamano presso questo Centro un notevole numero di partecipanti, rendono opportuno che l’incontro di calcio si svolga in altra data;
CONSIDERATO che la problematica è stata esaminata in occasione di una riunione di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenuta presso questa Prefettura in data 8 settembre 2014, con la partecipazione dei Responsabili provinciali delle Forze dell’Ordine, dell’Amministratore Unico della soc. Reggina Calcio e del Comandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria;
VISTI  l’art. 2 del T.U.L.P.S. approvato con R.D. 18 giugno 1931 n.773, la legge 24 aprile 2003 n. 88 ed il D,L. 22 agosto 2014 n. 119;
DISPONE per preminenti ragioni di tutela dell’ordine, della sicurezza e dell’incolumità pubblica, l’incontro di calcio Reggina – Messina, valevole per il campionato di calcio Lega Pro in programma per domenica 14 settembre 2014 presso il campo sportivo comunale “Granillo* di Reggio Calabria, dovrà svolgersi in diversa data da individuarsi da parte della Lega Italiana Calcio Professionistico. Il Questore è incaricato della notifica ed esecuzione del presente provvedimento. La presente ordinanza è impugnabile mediante ricorso gerarchico al Ministro dell’Interno ovvero giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria – sez. di Reggio Calabria, rispettivamente entro 30 ovvero 60 gg. dalla data della notifica.
La Lega comunica che Reggina-Messina si gioca venerdì alle 20.30
Reggina-Messina, originariamente prevista per domenica 14 settembre alle ore 18, si giocherà venerdì 12 settembre alle ore 18. Un nuovo dietrofront nell’incredibile vicenda relativa alla disputa del derby dello Stretto. Questo il comunicato diramato dalla Lega Pro: “La Lega ha preso atto in data odierna del provvedimento del Prefetto della Provincia di Reggio Calabria che vieta di disputare l’incontro indicato in oggetto nella giornata del 14 Settembre 2014, per la concomitanza dei festeggiamenti in onore della patrona della Città di Reggio Calabria, adducendo motivi di ordine e sicurezza pubblica. Pertanto tale gara, sentite le società interessate, verrà disputata VENERDI’ 12 SETTEMBRE 2014 , Stadio Comunale “O. Granillo”, Reggio Calabria, con inizio alle ore 20,30″. 
messinasportiva

IL TEATRINO CAMBIA SPONDA...

Reggina–MESSINA, si ipotizza l’anticipo al venerdì. Nel week-end la festa patronale
Archiviata la movimentata settimana che ha portato al match con la Lupa Roma, giocato di fronte a 1.370 abbonati (sui 1.538 complessivi), per il Messina è iniziata quella che porterà al “derby dello Stretto” con la Reggina. Il calcio d’inizio della gara è stato fissato dalla Lega Pro, anche in ossequio ai nuovi orari imposti da Sportube, per domenica alle ore 18. Ma nelle ultime ore ha preso corpo l’ipotesi di un eventuale anticipo al venerdì con possibile inizio alle 20:45 (la fascia oraria che ad esempio ha ospitato la sfida tra Benevento e Catanzaro nell’ultimo turno). Nel week-end infatti a Reggio Calabria è in programma la Festa Patronale, in onore della Madonna della Consolazione, che inizia il venerdì sera e si protrae fino a martedì. Domenica sarebbero attesi ovviamente un migliaio di sostenitori ospiti (per la precisione 1.122 i posti a disposizione nel settore ospiti), che verrebbero scortati fino allo stadio. Ma la presenza di svariate bancarelle complicherebbe oltremodo la viabilità nei pressi del “Granillo”. Da qui l’ipotesi di un anticipo di 48 ore, che dovrebbe consentire di evitare la concomitanza con il “clou” della festa. Probabilmente è stata commessa una leggerezza da parte della società calabrese, che non avrebbe comunicato a Firenze questa delicata coincidenza. Va detto comunque che nel recente passato gli amaranto nel week-end della Festa avevano sempre giocato in trasferta (previa preventiva comunicazione) o affrontato formazioni che erano state seguite in Calabria da tifoserie non particolarmente nutrite. Sull’argomento, nel corso di “Antenna Giallorossa” su Rtp, è intervenuto anche il patron dell’ACR Messina Pietro Lo Monaco: “Ogni società deve segnalare preventivamente alla Lega eventuali date sensibili, con partite che si sovrapporrebbero ad esempio ad eventi sociali molto partecipati. Non è concepibile che a ridosso degli eventi non vi siano certezze. Vengono falsati altrimenti anche il piano di lavoro e la preparazione ad una gara. Attendiamo quindi conferme ufficiali di eventuali modifiche. È chiaro che in caso di spostamenti o anticipo faremo sentire anche la nostra voce”. E non a caso in serata gli ha fatto eco il massimo dirigente della Reggina Lillo Foti, che non ha escluso un rinvio a data da destinarsi dell’atteso “derby dello Stretto”. E’ destino evidentemente, in questo avvio di torneo di Lega Pro, che il Messina non debba avere certezze sui propri impegni agonistici neppure a ridosso del calcio d’inizio.
messinasportiva

lunedì 8 settembre 2014

DERBY...IL BOTTEGHINO

Prevendita tagliandi Reggina-MESSINA
Relativamente alla gara Reggina vs Messina in programma domenica 14 settembre alle ore 18:00, individuata a rischio elevato dalla Determinazione n. 31/14 dell’Osservatorio  Nazionale sulle manifestazioni Sportive, l’inizio delle vendite è previsto per sabato 06 settembre 2014, dalle ore 9,00 presso tutti i punti accreditati Listicket fino alle ore 19.00 di sabato 13 settembre 2014. Il prezzo del tagliando è di Euro 10,00 e la vendita è riservata ai SOLI POSSESSORI della tessera del tifoso.La Capienza del Settore ospiti dello Stadio "O. Granillo" di Reggio Calabria è di n. 1.122 posti.
Di seguito sono riportati i punti vendita Listicket accreditati nella Provincia di Messina:














acrmessina.it

domenica 7 settembre 2014

LONTANI DAL FINE LAVORI...IL CANTIERE RIMANGA APERTO !!!

Scoppiettante 2-2 tra Messina e Lupa Roma. Primo punto firmato Corona-Nigro
Il pre-partita:  Due novità nell’undici titolare del Messina rispetto a Barletta: il tecnico Gianluca Grassadonia lancia infatti tra i titolari il venezuelano Paez, subentrato soltanto nel finale in Puglia, ed il rientrante Enrico Pepe, preferito all’infortunato Altobello, che si accomoda addirittura in tribuna. Indisponibile anche lo squalificato Orlando, esclusi dai diciotto anche Hoxhaj, Sciotto, Migliore, Stampa e gli altri neo-acquisti Marin e Bortoli. Peloritani in campo con l’ormai tradizionale 3-5-2; Corona e l’ultimo volto nuovo, l’ex Crotone Marco Cane, in panchina. Porte riaperte ai 1.538 abbonati, dopo il vertice mattutino in Prefettura tra il sindaco Accorinti e Stefano Trotta, che ha concesso una deroga al provvedimento della Commissione di Vigilanza, che fino a ieri era sembrato inappellabile. La società si è attivata per consentire la consegna delle tessere stagionali ai tifosi subito prima dell’accesso all’impianto. Movimentato anche il pre-partita degli ospiti: l’aereo partito da Fiumicino ha accumulato quattro ore di ritardo, con i conseguenti disagi per la formazione allenata dall’ex Cucciari . Ovazione per il sindaco Renato Accorinti, che ha fatto il suo ingresso in campo subito prima del calcio d’inizio. Per il primo cittadino scatto invidiabile per raggiungere Lo Monaco in tribuna, stretta di mano e pacca sulle spalle con il patron. Poi subito prima del via dialogo con Grassadonia e scambio di saluti con ogni singolo componente della panchina. La cronaca: Messina subito determinato in avvio, conquistato un corner dopo appena 35″. Al 3’ termina invece alta sulla traversa la botta ravvicinata di Paez. Lupa Roma in evidente difficoltà. Al 5’ i padroni di casa sono già in vantaggio: imperioso lo stacco di testa di Nigro sugli sviluppi del calcio d’angolo battuto da Vincenzo Pepe, nell’occasione eccessivo lo spazio concesso dalla retroguardia capitolina. Al 10’ il primo provvedimento disciplinare: cartellino giallo per Donnarumma per un intervento irregolare su Perrulli, ex Ascoli con presenze anche in A e B tra 2006 e 2008. Al 13’ il Messina chiede un rigore per un presunto fallo su Bucolo, sulla ripartenza Lagomarsini blocca in due tempi la botta da fuori del giovanissimo Moras. Al 16’ Lagomarsini in uscita salva su Perrulli lanciato a rete ai limiti dell’area. Match godibile. Tre minuti dopo si spegne sull’esterno della rete la botta di Tajarol. Fuori misura anche il tentativo da fuori di Frabotta al 20’. Adesso apprezzabile la manovra ospite. Al 29’ goffo l’intervento di Cascone, che vale il quarto angolo per i locali. Per evitare ulteriori rischi con Donnarumma, Grassadonia ha spostato sulla corsia sinistra sia Vincenzo Pepe che Silvestri, che agisce più avanzato. Al 36’ ammonito Bucolo, che bissa quindi il giallo rimediato a Barletta. Al 38’ Lagomarsini devia in angolo il tentativo da fuori del solito Perrulli. Al 46’ si spegne a lato la botta di Moras, talento scuola Udinese. Squadre al riposo sull’1-0. Ripresa: subito una novità dopo l’intervallo: esordio in biancoscudato per il neo-acquisto Marco Cane, che rileva Donnarumma, e mostra subito grande determinazione. Conseguente cambio di fascia per Benvenga. Il Messina sembra controllare agevolmente il vantaggio, ma all’8’ matura a sorpresa l’1-1. Insistita l’azione di Celli sulla sinistra; sul cross dal fondo Tajarol di testa anticipa i centrali del Messina e Lagomarsini in uscita; grave la disattenzione della retroguardia peloritana, che viene subito punita. Al 13’ si rivede Celli, il suo tiro-cross si spegne di un soffio a lato dell’incrocio a destra del portiere peloritano. Grassadonia è già pronto al secondo cambio ed è prodigo di consigli per Corona, che rileva Paez. Tanto peso quindi in attacco per i peloritani che vogliono il nuovo vantaggio ed i primi tre punti. Al 17’ superlativa l’azione di Celli: l’esterno anticipa Nigro, servito in profondità da Corona e percorre sessanta metri di campo palla al piede prima di battere con un angolato diagonale Lagomarsini. Impressionante la progressione, ancora una volta rivedibile il piazzamento della retroguardia di casa. Romano doc, il ’94 ha una grande carriera davanti a sé. Si tratta della prima rete da professionista sia per lui che per Tajarol, che comunque ha realizzato una valanga di reti tra i dilettanti. Al 20’ ci prova anche Raffaello, che manca di poco l’incrocio dei pali alla sinistra di Lagomarsini. Al 26’ si presenta tutto solo in area Frabotta, che conclude però a lato: gravissimo il “buco” concesso ancora una volta dai padroni di casa, che provano a reagire con la verve del neo-entrato Izzillo. Al 31’ un altro innesto dalla panchina, Leccese, già a segno con il Lecce, non aggancia l’invitante assist di Perrulli. Come avvenuto a Barletta, alla distanza il Messina sembra un po’ sulle gambe, ma come tradizione risolve tutto “Re Giorgio” Corona: al 34’ decisivo il suo tap-in dopo la respinta corta di Rossini sul tiro-cross di Benvenga, servito in profondità da Nigro. Match scoppiettante adesso: il Messina, trascinato dalla Curva Sud, sfiora addirittura il 3-2 con Izzillo: respinta un po’ goffa di Rossini. L’ex spezzino ha dato grande vivacità alla manovra.  Al 40’ clamorosa l’occasione per i locali: il missile terra-aria scagliato da Enrico Pepe e deviato da Conson si stampa sull’incrocio ma rimbalza poi oltre la linea; esultanza strozzata in gola per tutto il San Filippo. Non a caso Cucciari si copre, inserendo Pasqualoni al posto di Perrulli. Al 44’ termina alta la conclusione di Capodaglio, generosissimo e determinante nella costruzione della manovra per i romani. Nell’ultimo dei tre minuti di recupero è Stefani a mancare il tap-in decisivo. Finisce così: il Messina è in crescita ma paga anche gravi amnesie difensive; per ora può andare bene così ma è ovvio che i peloritani – che hanno ampi margini di crescita – dovranno lavorare ed amalgamarsi meglio, come ha ammesso lo stesso Grassadonia.
IL TABELLINO
Messina – Lupa Roma 2-2
Marcatori: al 5′ Nigro (M), 8′ st Tajarol (LR), al 17′ st Celli (LR), al 34′ st Corona (M).
Messina: Lagomarsini, Benvenga, Silvestri, Bucolo (K; dal 22′ st Izzillo), Pepe Enrico, Stefani, Paez (dal 16′ st Corona), Nigro (VK), Bjelanovic, Pepe Vincenzo, Donnarumma (dal 1′ st Cane). In panchina: Iuliano, De Bode, Damonte, Bonanno. Allenatore: Gianluca Grassadonia.
Lupa Roma: Rossini, Frabotta, Celli, Capodaglio, Conson, Cascone, Prevete, Raffaello (VK), Tajarol (dal 20′ st Testardi), Perrulli (K; dal 41′ st Pasqualoni), Moras (dal 22′ st Leccese). In panchina: Rossi, Santarelli, Cerrai, Ferrari. Allenatore: Alessandro Cucciari.
Arbitro: Paride De Angeli di Abbiategrasso (MI). Guardalinee: Valerio Vecchi e Ruben Liberato Angotti di Lamezia Terme.
Note – Ammoniti: al 10′ pt Donnarumma (M), al 36′ pt Bucolo (M), al 40′ pt Cascone (LR), all’11′ st Frabotta (LR), al 21′ st Perrulli (LR), al 45′ st Testardi (LR). Corner: 5-3. Recupero: 2′ pt e 3′ st. Ingresso consentito soltanto ai 1.538 abbonati.
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sabato 6 settembre 2014

PORTE CHIUSE !!!

ATTO FINALE
Grassadonia: “C'è tristezza, ma contro la Lupa Roma dobbiamo fare punti”
Un Grassadonia rammaricato, quello che oggi si è presentato in conferenza stampa. Avrebbe voluto che domani, al “San Filippo”, la prima gara casalinga del campionato del Messina si disputasse di fronte ai propri tifosi, ma la Prefettura ha deciso diversamente. "La cosa ha turbato molto lo spogliatoio, c'è tristezza. Tutti attendevamo di giocare la prima in casa, e invece, negli ultimi giorni, siamo arrivati a parlare molto poco di calcio, a vantaggio di problematiche che penalizzano sempre e solo Messina. Già la prima sentenza era stata “drammatica”, speravamo in un esito diverso. Volevamo sentire il calore del pubblico, ne avremmo avuto bisogno in questo momento. Dispiace per i ragazzi e per i tifosi, ma ne prendiamo atto e voltiamo pagina. Dopo la sconfitta di Barletta servirà cambiare marcia." Il tecnico del Messina non si nasconde e contro la Lupa Roma vuole conquistare i tre punti. "I ragazzi, domenica, hanno dato tutto. Siamo all'inizio di un lavoro iniziato in ritardo. La squadra in ritiro ha lavorato poco e male, giocatori importanti sono stati fermi, altri sono arrivati dopo. Non siamo mai riusciti a lavorare come avremmo voluto. Adesso stiamo rafforzando la squadra ed è normale essere a zero." Sul mercato Grassadonia ammette che avrebbe voluto qualcosa in più in termini di rapidità di operazioni, smentendo, tuttavia, le illazioni su un suo presunto “mal di pancia”: "Siamo molto indietro dal punto di vista tattico, dobbiamo solo lavorare, se il caso anche di notte, perché vogliamo diventare una buona squadra. Dico sempre che ogni cosa che è fatta bene può essere fatta meglio. La società sta valutando altre soluzioni, intanto mi auguro di recuperare tutti e se dovesse arrivare qualcuno saremmo contenti. Orlando è un giocatore che conosco bene, dispiace che sia squalificato per la gara di domani. Con la società c'è sempre stata grande lucidità. Le mie lamentele, qualora ci fossero state, sono state sempre fatte all'interno della società. È chiaro che, come accade per tutti gli allenatori, per esempio Allegri alla Juventus o Inzaghi al Milan, mi sarei aspettato di velocizzare alcune operazioni di mercato. Ma dispiace che qualcuno scriva un pensiero non mio: la settimana scorsa avrei detto che saremmo andati a vincere a Barletta, in questi giorni leggo di un mio presunto 'mal di pancia'. Se avessi avuto sentore che qualcosa non andava mi sarei fermato prima dell'inizio del torneo e avrei detto: non me la sento di iniziare questo campionato, non ci sono margini per continuare e me ne sarei tornato a casa." La Lupa Roma è un avversario da non sottovalutare. Alla prima di campionato è riuscita a battere il Lecce, squadra sulla carta più forte. "C'è rispetto per la formazione laziale. Quando sono stati pubblicati i calendari dissi subito che questa sarebbe stata la partita che mi avrebbe preoccupato di più, perché la Lupa Roma ha vinto un campionato di serie D e ha mantenuto diversi giocatori. Abbiamo già visionato gli avversari in video e lo rifaremo anche oggi. Sono curioso di vedere la mia squadra, di capire quanto abbiamo messo dentro in questi quattro-cinque giorni." La partita si disputerà alle 12.30. "È servita una preparazione specifica per affrontare un orario al quale i giocatori non sono abituati, ma la formazione non è ancora decisa: Durante la settimana abbiamo fissato il pranzo alle 9:15, cosa che faremo anche domani. La squadra si adeguerà sicuramente all'orario. Bei tempi, quelli del calcio degli anni '80-'90. Il fatto, poi, che al termine di una gara si possa vedere una classifica che è solo provvisoria non è che mi faccia impazzire. Sulla formazione aspetterò domani, voglio valutare il campo. Tra l'altro, noi dobbiamo rispettare i parametri dell'età media." "Stamattina si è fermato Altobello, credo ci siano delle difficoltà. Enrico Pepe si allena con noi da una settimana, stringerà i denti qualora ne dovessi avere bisogno. Sto provando spesso Stampa a sinistra perché lì, al momento, abbiamo solo Donnarumma: il ragazzo sta rispondendo bene." Sugli ultimi arrivati? "Marin è completamente fermo. Oggi ha lavorato col preparatore, vorremmo recuperarlo in tempi brevissimi. Bortoli sta meglio ma è arrivato due giorni fa e anche lui ha bisogno di lavorare. Orlando si è allenato con l'Equipe Salerno, non fosse stato squalificato domani sarebbe stato a disposizione. Maiorano? Nessun rimpianto. L'ho sentito un paio di giorni fa, per noi è stato sicuramente un giocatore importante, ma ha preso la sua decisione. Abbiamo comunque pescato in famiglia: speriamo che Nigro ci faccia qualche gol in più di Stefano." Nessun cambio di modulo all'orizzonte: "il 3-5-2, al momento, rappresenta l'unica certezza. Cambiare per cambiare non mi piace. Per due giorni, in questa settimana, abbiamo provato a cambiare modulo, ma ci siamo resi conto che, attualmente, non abbiamo la struttura tecnica e tattica per farlo. Contro la Lupa Roma vogliamo fare punti, per acquistare autostima e lavorare poi bene su quello che voglio ottenere dai miei ragazzi. Confido molto nella loro volontà e applicazione, si stanno rendendo conto che dobbiamo ragionare con una testa sola. Mi aspetto passi in avanti dal punto di vista tattico, se non fosse così sarei dispiaciuto e anche preoccupato. Voglio che sbaglino ma sui concetti nostri, senza alcun fai da te che non ci porterebbe da nessuna parte."
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LA FARSA CONTINUA...

ATTO V°
Il Prefetto non cambia idea: vani gli ultimi tentativi del sindaco Accorinti
Dovrebbe davvero svolgersi a porte chiuse la prima gara casalinga della stagione dell’ACR Messina. Nonostante gli ultimi tentativi del sindaco Renato Accorinti dalla Prefettura non arriva infatti alcuna apertura. Ieri il primo cittadino ha partecipato ad una lunga seduta della settima e dell’ottava Commissione Consiliare con delega ai Lavori Pubblici ed allo Sport. Gli organi presieduti da Carlo Cantali e Piero Adamo hanno proposto come “extrema ratio” una strada alternativa da percorrere per cercare di sbloccare la situazione, ma anche questa ipotesi si è rivelata vana. Il primo cittadino è stato infatti invitato ad avvalersi dell’articolo 54 del Testo unico sull’autonomia degli enti locali: uno stratagemma che sembrava utile per bypassare la pronuncia negativa della Commissione di Vigilanza Prefettizia, assumendosi in pieno la responsabilità di eventuali problematiche allo stadio San Filippo in occasione del match con la Lupa Roma. È lo stesso Accorinti, contattato telefonicamente, a spiegarci che anche questa via si è rivelata impercorribile: “Sono stato in contatto telefonico con Questore e Prefetto fino a tarda sera, anche su invito delle Commissioni Consiliari e della società di Pietro Lo Monaco. L’articolo 54 lo abbiamo già sfruttato per la questione dei tir, quando riuscimmo a superare una prima bocciatura dell’ordinanza della mia Giunta da parte degli organi competenti. Ma dopo avere consultato i miei legali di fiducia ed anche alcuni avvocati esterni al Comune il responso è stato unanime: in questo caso la parola finale sull’ordine pubblico resta di competenza del Prefetto ed io non ho altri strumenti in mano”. Negli uffici comunali si era immaginato di fare comunque un tentativo ma dal Palazzo del Governo è arrivata la doccia gelata, come riferisce lo stesso Accorinti: “Ho ovviamente prospettato questa soluzione a Trotta, che è stato irremovibile, annunciandomi che avrebbe impugnato l’eventuale ordinanza. Quindi non posso fare alcuna forzatura. Il Prefetto continua a ripetermi che se l’impianto non è totalmente a norma loro non cambieranno idea. Un paradosso se penso che comunque le telecamere e gli operatori mobili sono già stati impiegati nei mesi scorsi, che il collaudo generale decennale che sembrava un ostacolo insormontabile lo abbiamo ottenuto e che lo stadio è in condizioni decisamente migliori rispetto a maggio, dopo che sono stati investiti 200.000 € dall’Amministrazione”. In mattinata è emerso anche che la Commissione di Vigilanza avrebbe programmato un ulteriore sopralluogo allo stadio San Filippo, ma al momento non vi sono conferme ufficiali. Di certo in casa ACR Messina vi è grande amarezza per il danno economico che si aggiunge a quello d’immagine: ad essere penalizzati prima di tutto gli abbonati (ormai prossimi a quota 1.500, un dato davvero rilevante) e poi i partner commerciali, che avevano già acquistato degli spazi all’interno dello stadio, investendo nella cartellonistica. Non a caso Lo Monaco avrebbe rinnovato ai suoi più stretti collaboratori la seria intenzione di adire le vie legali, peraltro già formalmente preannunciata in conferenza stampa giovedì sera. Ma come emerso in queste ore dalla Prefettura non sembra esserci la disponibilità ad una deroga neppure per una singola gara. Una chiusura che inasprisce peraltro uno scontro istituzionale, già emerso in occasione della gestione delle questioni dei migranti e dei tir e manifestatosi perfino nel giorno della processione della Vara.
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ATTO VI°
Trotta,Accorinti,Lo Monaco: caos chiama caos...incontro tra questore e tifosi
Ha del grottesco l’evoluzione della vicenda “Porte chiuse al San Filippo”. Parti coinvolte irremovibili, tifosi inferociti. Un nuovo scalpo nei confronti di una città in cui fare qualsiasi cosa è diventato impossibile. Abbonamenti bloccati dal circuito Lottomatica, su ordine della questura, con un comunicato tele grammatico da parte della società. E’ pieno caos. Questo il frutto della mancanza di comunicazione tra istituzioni e tutto il resto, fra diatribe e rancori pregressi a pagare sono, neanche a dirlo, i cittadini. Sui muri della città compaiono numerosi volantini: a firmarli “Quelli a cui hanno rotto il c…”, comunicato senza paternità da parte di tifosi che hanno sottoscritto un abbonamento senza sapere quando e come giungere allo stadio (grazie, caro spezzatino), quelli per cui vedere una semplice partita della squadra del cuore, in terza serie e solo a Messina, è diventata una questione davvero fin troppo seria. Il nodo della discordia resta sempre lo stesso: la videosorveglianza. Ciò che sembrava un ostacolo non insormontabile, superato dall’utilizzo negli anni precedenti delle telecamere mobili, oggi in realtà si scontra con l’inasprimento delle norme di sicurezza del Decreto Alfano dell’ 8/08/2014, redatto in seguito ai sanguinosi fatti dell’Olimpico in cui perse la vita il tifoso napoletano Ciro Esposito. E’ proprio questo il punto su cui insiste il prefetto, anche se non è comprensibile come in un mese non siano state rispettate le tempistiche, producendo una decisione sicuramente tardiva. Da qui si ripropone il mancato spirito di collaborazione fra le parti chiamate in causa: Prefettura, Comune ed Acr Messina, come del resto accaduto anche in altre occasioni piuttosto recenti. Nessuna concertazione fra le istituzioni, anche in questo caso, che potrebbe riservare, al solito, risvolti gravi ai danni della comunità messinese. Intanto il tifo organizzato incontrerà oggi il Questore intorno alle ore 13.00 per richiedere una momentanea concessione che consenta l’ingresso almeno agli abbonati. Mentre scriviamo si starebbe svolgendo l’ennesimo sopralluogo al San Filippo, mentre la squadra sta ultimando la rifinitura in vista dell’incontro di domani. Gli stessi supporters avrebbero programmato per domani alle 11 un sit-in di protesta davanti alla prefettura. In base a quanto fin qui riportato, ci sembra curioso come il Prefetto, che tanta solerzia e preoccupazione ha mostrato in occasione di altre vicende cittadine ( vedi Tir e altro) a salvaguardia dell’ordine pubblico e degli gli interessi di determinate categorie imprenditoriali, oggi presti poca attenzione all’incidenza che il suo divieto potrebbe avere sulla gestione economica della società Acr e sui diritti di quanti (1500 circa) hanno già sottoscritto un abbonamento, di cui non potranno beneficiare sulla scorta di questa delibera.
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