nn esistevano la C1 e la C2,ma la serie C suddivisa appunto in tre gironi da 20 squadre,delle quali solo una (per ogni girone) veniva promossa alla serie B...fu quella la prima stagione e la prima BIANCOSCUDATA dalla quale subì il fascino nel vecchio ed angusto "Giovanni Celeste" ancora fatto di tavoloni e tubi innocenti...
Era però da ben 70 anni che già si faceva calcio nella nostra città...
...è infatti datata 1° Dicembre 1900 la nascita del calcio a Messina,con la fondazione del MESSINA Football Club...
Fu proprio con la sigla FC che furono dati i primi calci ad un pallone sulla sponda Peloritana dello Stretto...ma diverse volte,nel corso degli anni,si cambiò denominazione...la prima volta avvenne nel 1910 quando viene fondata la sezione calcio della Società Ginnastica Garibaldi,che assorbì il MESSINA Football Club...quest'ultima rimane in attività fino all'inizio della prima guerra mondiale (1915),dopodichè il calcio a Messina si fermerà per riprendere il 10 Novembre del 1919 con la costituzione dell'Unione Sportiva Messinese...
Nel Dicembre del 1924 l'FC Messina si scioglie e l'intero parco giocatori viene riassorbito dalla nuova US Messinese che nel frattempo era divenuta vincitrice del campionato di 2^ divisione...
Nel 1928 l'US Messinese si trasformerà in Associazione Calcio Messina e verrà ammessa a partecipare al campionato di 1^ divisione. Sarà sotto questa sigla che la Messina calcistica approderà per la prima volta nella cadetteria...infatti alla fine della stagione 1931/32 vince il girone finale del campionato Nazionale di 1^ divisione -girone F- ed accede alla serie B.
Disputerà l'AC Messina i suoi primi cinque anni di cadetteria,prima di retrocedere nuovamente in serie C nella stagione 1937/38 e cmq prima di ritirarsi definitivamente dalla scena calcistica,prima ancora che iniziasse la stagione 1940/41,dopo aver disputato altre due stagioni in terza serie...
Prima che,dal 1943 al 1945 le attività calcistiche venissero interrotte a causa della seconda guerra mondiale,per due stagioni,1941/42 e 1942/43,a reggere le sorti calcistiche cittadine fu la neo costituita Unione Sportiva Mario Passamonte che partecipò nel 42/43 alla serie C inserita nel girone N...
Nel periodo post bellico,ed esattamente dal 1945 al 1947,è un continuo evolversi delle realtà calcistiche cittadine,che si ricostituiscono e si fondono tra di loro dando vita,per iniziare,nel 1945,all'Associazione Sportiva Messina,che nasce dalla fusione tra Arsenale,Peloro e Passamonte... mentre nel 1946 rinasce l'Associazione Calcio Messina dalla fusione tra l'AC Gazzi e l'AS Messina...
Nel 1947 comincia quindi l'epopea dell' Associazione Calcio Riunite MESSINA...prende corpo la storia dal periodo più lungo,più bello e più sentito della storia BIANCOSCUDATA,che vivrà fino ai giorni nostri,in tutte le categorie e in tutti i campi e stadi d'Italia,la storia dell'ACR...prende corpo dalla fusione tra l'AC Messina e l'US Giostra...si comincia dalla serie C girone T...con un settimo posto che sarebbe stato il preludio a successive esaltanti stagioni che da li a qualche anno sarebbero sfociate con il ritorno in serie B nella stagione 1949/50 dopo aver vinto i due spareggi col Cosenza (1-1 a Salerno e 6-1 a Como)...
Saranno gli anni veramente d'oro del calcio a Messina e dell'ACR, che disputerà in'interrottamente ben dodici campionati di serie B...al tredicesimo tentativo la prima storica promozione in serie A alla fine della stagione 1962/63...
Sarà un evento storico per la città,che dopo 62 anni dai primi calci e dopo tanti cambi di denominazioni sociali,si stringe attorno all'ACR e si appresterà a competere con gli squadroni storici del calcio italiano...
Il primo campionato di serie A sarà ricordato per il prestigioso girone di ritorno che permetterà una salvezza all'ultima giornata a spese del Modena...per l'indimenticabile impresa di aver battuto la Signora del calcio e pluriscudettata Juventus di Omar Sivori...e purtroppo per gli incidenti succeduti al Giovanni Celeste durante e dopo la gara persa con la Lazio che costringerà a giocare sul neutro di Napoli la gara con un'altra grande...l'Inter.
Nel secondo campionato di serie A l'ACR purtroppo nn riesce a ripetere l'impresa della salvezza,nonostante avesse fatto registrare un buon inizio,e alla fine della stagione 1964/65 ritorna malinconicamente in serie B...
Sarà da questa retrocessione che prenderà il via il declino verso il semiprofessionismo che allora vigeva...infatti dopo tre sole partecipazioni nella cadetteria,alla fine della stagione 1967/68 retrocede in serie C...
E siamo praticamente negli anni in cui comincio a vivere in prima persona la storia BIANCOSCUDATA,gli stessi che purtroppo appartengono alla parabola discendente che porterà l'ACR al gradino più basso del semiprofessionismo...quella che all'epoca era ancora la quarta serie...la vecchia serie D...la retrocessione giungerà alla fine della disgraziata stagione 1972/73... Una retrocessione alla quale verrà cmq posto immediato rimedio la stagione successiva...sarà Bertagna,con i suoi 22 gol a riportare in serie C l'ACR Messina...era il 1974 e quella,per me,fu la prima grande gioia (dopo la grande prima delusione) di vincere un campionato al fianco della BIANCOSCUDATA...
Durerà poco l'effetto entusiasmo ottenuto dalla promozione,ed infatti saranno poche le cose da conservare e custodire tra i ricordi dei tre campionati di serie C che saranno disputati prima di ripiombare per l'ennesima volta in quella che sarà l'ultima serie D che apparterrà al semiprofessionismo prima di lasciare il posto alla nuova serie C2 che diverrà la nuova "quarta serie"professionistica.
Da ricordare sicuramente l'ottima stagione 1974/75 con alla guida (per la prima volta all'ACR) Franco Scoglio... che l'anno prima ci aveva conteso fino all'ultima giornata la promozione con la Gioiese...fu la stagione dell'acquisto record di Ezio Musa dall'Arezzo a Novembre per 150 milioni di lire,e che dopo tre giorni esordì al Comunale di Reggio Calabria siglando lo storico gol della vittoria BIANCOSCUDATA...fu anche la stagione in cui fummo l'unica formazione che riusci a battere (2-1 al Celeste con doppietta di Tripepi) il Catania che si batteva per il primato con l'altra nobile decaduta Bari,e che poi alla fine sarebbe stato promosso in serie B avendo subito quella sola sconfitta.
Anche la stagione successiva fu un'ottima stagione,che se si fosse data continuità avrebbe sicuramente prodotto risultati diametralmente opposti a quelli che invece sarebbero poi stati...fu la stagione di Bruno Bolchi allenatore... un buon campionato che poteva addirittura finire meglio se nn si fossero concretizzate delle situazioni di particolare sfortuna come ad esempio la sconfitta interna col Sorrento che sarà ricordata come la partita stregata che cmq tappò le ali verso quel primo posto che alla fine sarebbe stato appannaggio del Bari...
Bastava poco per sistemare la squadra e darle la continuità che necessitava,ed invece si preferì rinnovare l'intero organico ed anche la struttura societaria si dette una nuova organizzazione,instaurando una sorta di collaborazione con la Milanese...tutto ciò purtroppo nn diede i frutti sperati ed anzi ci fece precipitare appunto in quell'inferno della serie D alla fine della stagione 1976/77...
Si apre quindi un ciclo durissimo,dal quale occorreranno ben sei stagioni per venirne fuori. Nella stagione 1977/78 partecipiamo all'ultima serie D che alla fine verrà trasformata nella nuova serie C2 a quattro gironi,ed alla quale verremo ammessi a partecipare insieme al Cosenza grazie ai meriti sportivi ed in virtù del 6° posto guadagnato in graduatoria...
Si ricomincia allora dalla C2 e si cercherà fin da subito la scalata a quella serie C1,che sostituisce la vecchia serie C a tre gironi (sarà formata da due la nuova categoria...) e che rappresenta l'anticamera al calcio nazionale che conta...
saranno cinque le partecipazioni alla nuova categoria,ed addirittura nel 1980/81partiti con l'ambizione di stravincere il campionato,si rischia di retrocedere tra i dilettanti del nuovo CND...
solo alla fine della stagione 1982/83,sotto la guida di Alfredo Ballarò e di un manipolo di calciatori che da li a qualche anno avrebbero firmato la completa rinascita dell'ACR,si riuscirà a centrare la tanto ambita promozione in serie C1...
Si apre cosi,quello che purtroppo sarà l'ultimo decennio dell'epopea ACR...durante l'estate l'avvio dei lavori per la ristrutturazione del glorioso "Giovanni Celeste" e il ritorno di Michelangelo Alfano alla dirigenza della Società,saranno il preludio ad un campionato stentato e che ci vedrà conquistare una risicata salvezza grazie alla vittoria sul campo di un Foligno ormai retrocesso,alla pen'ultima giornata,pur avendo allestito una formazione di tutto rispetto...
Sarà cmq la stagione che anticiperà l'ultimo grande periodo dell'ACR MESSINA...infatti,scampato il pericolo,ci si appresta alla prima grande stagione con alla guida il ritorno di Franco Scoglio,il Professore che scriverà le ultime prestigiose pagine della storia BIANCOSCUDATA targata ACR...è la stagione 1984/85,la prima sotto la nuova proprietà di Salvatore Massimino...quella dello 0-5 di Francavilla dove,nello spogliatoio,ancora riecheggia la storica dichiarazione del Professore "NON CAMBIO LA MIA SQUADRA CON IL FRANCAVILLA"...è la stagione dello strepitoso duello per la promozione con le due corazzate Palermo e Catanzaro...è la stagione della bottiglia che colpì De Biase,uno degli undici di quel Palermo battuto al Celeste e che fece reclamo,poi respinto...fu la prima storica stagione dei "BASTARDI" di Franco Scoglio ...fu la stagione che precedette il ritorno in serie B dopo 18 lunghissimi anni...stagione 1985/86...ancora Franco Scoglio...ancora i suoi "BASTARDI" ...INDIMENTICABILI !!!
E' un ritorno entusiasmante e ricco di soddisfazioni quello nella cadetteria...il "Professore" cambia poco alla formazione e subito,alla prima stagione,1986/87
si sfiora la promozione in serie A,che svanisce solo nelle ultime sei giornate,quando bastava gestire al meglio le quattro partite casalinghe che il calendario ci assegnava,ed invece si rovinò un campionato bellissimo,che suscitò tantissimo entusiasmo tra la tifoseria,tanto da riuscire a portare in trasferta a Modena ben ottomila tifosi e cinquemila a S.Benedetto del Tronto,dove in pratica fini il sogno promozione e si ruppe qualcosa nel feeling tra quella fantastica banda di "Bastardi" e la tifoseria Peloritana...
e bassi (spareggio vinto a Pescara per evitare la retrocessione in C1 col Monza) stagione 1989/90...
Si ricomincia quindi dalla terza serie,con un assetto societario in continua evoluzione e che cmq risente dei poco socievoli rapporti all'interno della famiglia Massimino...quindi la proprietà passa dal marito Turi alla moglie Leone prima,e poi in seguito ai figli...intanto la squadra annaspa in campionatoe riuscirà ad agguantare la salvezza solo all'ultima giornata in un infuocato scontro salvezza sul campo dell'Ischia...sarà l'ultima partita ufficiale tra i professionisti dell' ASSOCIAZIONE CALCIO RIUNITE Messina,la conclusione della stagione 1992/93
...in estate la mancata iscrizione al campionato di C1 e l'esilio a Furci Siculo tra i dilettanti della promozione siciliana...
...intanto in città ci si appresta a costruire una nuova storia Biancoscudata...prende corpo il primo grande errore sportivo che questa generazione della tifoseria peloritana avallerà...
...una nuova Società,denominata AS Messina,viene ammessa a partecipare al Campionato Nazionale Dilettanti ...è la vigilia della stagione calcistica 1993/94...ha inizio una nuova storia Biancoscudata,che però nn durerà a lungo e nn riuscirà ad entrare nei cuori della tifoseria a causa della improvvisata gestione e agli scarsi risultati ottenuti sul campo...solo quattro saranno le stagioni in cui l'AS Messina rappresenterà,in qualità di prima squadra,il calcio cittadino,ottenendo quale miglior piazzamento un secondo posto nella stagione 1995/96dopodichè,nella stagione successiva retrocederà in Eccellenza per poi sparire lasciando,il 17 Luglio 1997,il posto a quella che diventerà la nuova realtà BIANCOSCUDATA...l'FC MESSINA Peloro del Presidentissimo Emanuele Aliotta...
Nasce quindi la storia attuale,quella che oggi ancora continua con la nuova ACR che lo scorso mese di Marzo rilevò all'asta il titolo del Football Club Messina,che fin dal primo tentativo,stagione 1997/98ce la fa a rientrare nel calcio professionistico.
Dopo la mortificazione di una intera città,costretta ad accontentarsi ad essere rappresentata soltanto in tornei dilettantistici,la promozione della BIANCOSCUDATA non rappresenterà un traguardo,ma soltanto il primo gradino sul quale si salì per cominciare a vedere rifiorire un calcio diverso e far riqualificare una squadra che rappresenta l'intera città....
Affrontiamo quindi il campionato di C2,il primo disputato dall'FC Messina,che per altro viene arricchito dalla splendida cavalcata in Coppa Italia,dove la squadra Peloritana viene fermata nella semifinale di Gualdo da una discutibile direzione arbitrale che espelle quattro giocatori Biancoscudati
Il campionato comunque,fra le altre cose,ripropone il derby con il Catania. E' lo scontro con gli Etnei infatti il tema principale della stagione 1998/99 che avrà un epilogo amaro. La lotta per il primo posto che assicura la C1 si conclude solo a quattro giornate dalla fine,quando al 92° del match disputato al Cibali,Manca con il suo colpo di testaporta il Catania in C1 e dirotta di fatto la BIANCOSCUDATA alla finale Play-off contro il Benevento a Lecce Sarà scritta infatti allo stadio "Via del mare" una delle pagine più brutte e difficili da digerire,una giornata che darà comunque l'imput alla società Peloritana per affrontare il successivo torneo con il fermo intento di vincerlo ed approdare in C1.
Si riparte quindi concentrati per affrontare l'ennesimo infernale campionato di C2,stagione 1999/00. Ai nastri di partenza il FC Messina si presenta con la stessa vettura della precedente stagione...
...il team peloritano ha corretto solo qualche alettone in modo da poter tenere con maggiore stabilità la giusta traiettoria. Sarà una stagione esaltante,durante la quale sarà ingaggiato un bel duello in classifica con il Foggia,che cmq viene staccato già prima di laurearsi campioni d'inverno.
Nel girone di ritorno,la BIANCOSCUDATA vola sempre più in alto, e la vittoria di Foggia... la consacra definitivamente padrona del campionato.
La città si appresta a vivere il grande evento del ritorno in C1 che si concretizzerà a quattro giornate dalla fine del campionato ad Acireale
Si riparte finalmente da quella C1 dalla quale eravamo stati esclusi nove anni prima,all'epoca dell'Acr dei Massimino. E' la stagione 2000/01 Riteniamo che nn sia il punto d'arrivo,bensì il punto da dove ripartire verso traguardi importanti che la città ma sopratutto la tifoseria meritano dopo tanti anni di anonimato.
Sarà un campionato difficilissimo,che tra le altre cose riproporrà i Derby Siciliani con il Catania e il Palermo,e proprio con gli Etnei,ad inizio stagione,si toccherà il fondo subendo una disfatta al Cibali (4-0) dalla quale cmq ci si avvierà ad un campionato esaltante,che ci vedrà storicamente vincenti alla Favorita dopo 41 anni e quindi sfidare ufficialmente i rosanero per quello che sarà un testa a testa che si concluderà con l'incredibile sconfitta di Avellino all'ultima giornata dove,davanti a 10.000 tifosi giallorossi,Vittorio Torino sbaglierà il rigore della promozione Una giornata incredibilmente storta,nata sotto una cattiva stella...la giornata delle frane in autostrada e delle interruzioni stradali che freneranno l'esodo verso il Partenio del popolo peloritano...la giornata della disfatta. Sarà quindi il Palermo ad accedere direttamente in serie B,mentre i Biancoscudati affronteranno i Play-Off attraverso i quali ripartirà la rincorsa verso la cadetteria,che riusciranno a riconquistare nella doppia maledetta finale con il Catania,nella quale perderà la vita il giovane Tonino Currò
Le stagioni 2001/02 (nella quale il Messina arriva negli ottavi di Coppa Italia)e 2002/03,le prime di una ritrovata militanza nella cadetteria, non saranno molto ricche di soddisfazioni per i tifosi messinesi, con la squadra che conquisterà salvezze risicate sempre a fine campionato.
Purtroppo,ci sarà da registrare pure che l'entusiasmo per la conquista della cadetteria,almeno nella prima stagionepassa in secondo piano per la scomparsa di Tonino Currò. E' evidente ad ognuno di noi come tante cose siano cambiate. Intanto la categoria meritatamente raggiunta è finalmente consona alla nostra casacca e quella giusta per potersi gustare un calcio di un certo spessore e prestigio. La tifoseria e l'intera città quindi si è arricchita da questo punto di vista, avendo conquistato L'ENNESIMA PROMOZIONE che spalanca le porte del calcio,quello vero,quello per il quale bisogna essere preparati ed attrezzati. Ci si sente però impoveriti e quasi impotenti,ed è questo sinceramente il cambiamento che più si avverte nell'ambito della tifoseria per il prezzo dovuto al raggiungimento di tale traguardo. La scomparsa di Tonino Currò in quella tragica domenica della promozione è stato sicuramente un avvenimento che cambia la vita !!! Avvertiamo nel profondo dell'animo che niente potrà essere più uguale a prima. Troviamo comunque la forza per andare avanti e fare in modo di non cancellare mai almeno il suo ricordo. Il campionato ripropone dopo tanti anni I DERBY DELLO STRETTO con la Regginadai quali avremo le più grandi soddisfazioni dell'intero anno. Per il resto il torneo vedrà la biancoscudata barcamenarsi a fasi alterne,fino a giungere alla conquista della sospirata salvezza solo all'ultima giornata a Crotone.
La stagione successiva,quella targata 2002/03
che non sarebbe stata una stagione rose e fiori lo si era intuito ancor prima che la squadra partisse per il ritiro precampionato.
E' la stagione che fa registrare lo spostamento delle partite al sabato . La confusione generata dal
cambio ai vertici societari,con l'insediamento della famiglia FRANZA che durante l'estate scongiurano la mancata iscrizione in B a causa del parere negativo della COVISOC e previa ricapitalizzazione dei capitali societari atti a ripianare il passivo di 4 milioni di euro, e relativa epurazione tecnica,seguita da una campagna di mercato a dir poco affrettata poi,non ha di certo favorito l’entusiasmo.
Come ormai da consuetudine,cmq,la Biancoscudata prepara la stagione nel ritiro di Camigliatello,una stagione che riproporrà,oltre ai derby con la Reggina in coppa italia al “Granillo”,e col Palermo in campionato,anche quello con il Catania appena promosso in cadetteria. Sarà un campionato che farà registrare alti e bassi,e che cmq farà registrare una più tranquilla salvezza,rispetto alla precedente, tra il tripudio generale di un “Celeste” in festa per la contemporanea retrocessione del Catania in C1.
La stagione di Serie B 2003/04 segna il ritorno nel massimo campionato italiano del Messina a distanza di 39 anni dall'ultima apparizione del club peloritano in Serie A, a 40 anni di distanza dall'ultima promozione.
Eppure in campionato i giallorossi partono male, racimolando soltanto quattro pareggi nelle prime sette partite. Dopo la sconfitta nel derby contro il Catania, Pietro Franza decide di esonerare l'allenatore Vincenzo Patania, sostituendolo con Bortolo Mutti.
Il primo match di Mutti in panchina coincide con la prima vittoria della squadra: 1-0 ad Avellino. Da questo momento per il Messina è un susseguirsi di ottimi risultati (da ricordare, nel girone di andata, il pareggio contro l'Atalanta capolista a Bergamo per 2-2, in vantaggio fino al 94') e il girone di andata finisce con il Messina in piena zona promozione, al 4º posto. Durante il calcio-mercato di gennaio arrivano a Messina l'attaccante Roberto Sosa dall'Ascoli e il centrocampista Domenico Giampà dalla Ternana, elementi che durante il girone di ritorno si riveleranno assai preziosi. Dopo aver conquistato un solo punto nelle prime tre partite di ritorno, il Messina ingrana nuovamente la quinta e riesce ad essere promossa nella massima serie con una giornata d'anticipo. La vittoria decisiva arriva in coincidenza con l'ultima esibizione dei biancoscudati in gare ufficiali al Celeste (che chiuderà la sua ultima annata imbattuto). In quel giorno, il 5 giugno 2004, il Messina batte l'ormai retrocesso Como per 3-0 con una doppietta di Arturo Di Napoli e un gol di Alessandro Parisi.
In città esplode la gioia,almeno 60.000 persone sono i tifosi che assistono alla storica impresa attraverso i maxi-schermi appositamente montati a piazza Duomo...al triplice fischio quasi l'intera città si riversa nelle strade ed è festa per l'intera nottata...indimenticabile !!!
Nell'ultima giornata il Messina suggellò la promozione già ottenuta battendo il Torino per 3-1 in uno Stadio Delle Alpi vuoto.(FOTO) Il Messina chiuse il campionato al 3º posto, preceduto da Palermo, Cagliari e a pari punti con il Livorno. Di Napoli fu capocannoniere della squadra (19 gol).(FOTO) Alcuni dei risultati più prestigiosi furono le vittorie in casa contro la Fiorentina per 3-0(FOTO) e contro il Genoa per 4-0.(FOTO) La Stagione 2004/05 rappresenta l'apice nella storia calcistica Biancoscudata...infatti sarà la stagione del 7º posto in Serie A.E' l'anno in cui finalmente viene inaugurato il nuovo stadio della città,il S. Filippo dei 42.000 posti a sedere.(FOTO). Il Messina si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione con una squadra composta da molti degli artefici della promozione, tra cui Parisi, Di Napoli, Storari, Aronica. I nuovi acquisti sono il giapponese Yanagisawa, il brasiliano Rafael, Donati in prestito dal Milan, Zanchi, in prestito dalla Juventus, Nicola Amoruso, il serbo Iliev e il greco Eleftheropoulos. I tifosi sottoscrivono 28.000 abbonamenti e l'entusiasmo contagia anche la provincia, dato che la Serie A torna a Messina dopo 40 anni. Il Messina comincia il campionato alla grande. Dopo il pareggio in trasferta (0-0) contro il Parma, la squadra di Bortolo Mutti, davanti a 39.000 spettatori, batte per 4-3 la Roma al San Filippo con gol di Alessandro Parisi, Salvatore Sullo, Domenico Giampà e Riccardo Zampagna e poi alla terza giornata il Milan campione d'Italia per 2-1 a San Siro, con gol iniziale di Giuseppe Pancaro per i rossoneri e reti di Domenico Giampà e Riccardo Zampagna per i giallorossi siciliani. Alla fine della 5ª giornata il Messina è secondo, due punti dietro alla Juventus capolista. Il turno seguente vede di fronte proprio Juventus e Messina al Delle Alpi e si conclude con la vittoria dei bianconeri per 2-1. A fine del girone di andata il Messina staziona a metà classifica, rendendosi protagonista di altri risultati importanti come la vittoria nel derby contro la Reggina (2-1) che sarà replicata al ritorno al Granillo con reti dei due acquisti di gennaio: Filippo Cristante e Gaetano D'Agostino. Nel girone di ritorno, il Messina ha un andamento altalenante, positivo in casa e negativo in trasferta. Dopo la memorabile vittoria allo Stadio San Filippo contro l'Inter per 2-1 con gol di Arturo Di Napoli e Rafael, la squadra pensa seriamente alla qualificazione in Coppa UEFA, essendo settima e vicina al Palermo sesto in classifica. Per agganciare il sesto posto servirebbero due vittorie nelle ultime tre partite, ma il Messina perde nelle due trasferte contro Brescia e Atalanta per 2-1 e pareggia contro il Livorno per 1-1 al San Filippo, partita che, in ogni caso, si conclude con una grande festa finale). Giunta settima in classifica, guadagna l'accesso alla Coppa Intertoto, ma il club decide di rinunciarvi. Negli anni successivi il settimo posto in Serie A darà sempre accesso alla Coppa UEFA perché le finaliste di Coppa Italia sono solitamente già qualificate alle Coppe europee. Quell'anno fu finalista la Roma, che aveva concluso un pessimo campionato con soli tre punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Alla fine quello del Messina è un campionato memorabile, in cui la squadra totalizza più punti di compagini blasonate quali Roma, Lazio e Fiorentina, batte Milan, Inter e Roma e pareggia contro la Juventus. Sarà questa,purtroppo,l'ultima stagione fatta di gioie e trionfi,infatti le stagioni successive dal 2005 al 2008 saranno gli anni della nuova crisi. La stagione 2005-2006 cominciò con l'iscrizione in extremis alla Serie A, dopo aver rischiato per metà dell'estate l'iscrizione per problemi fiscali. Ottenuto il suo posto in massima serie dopo aver vinto i ricorsi in giustizia amministrativa, il Messina perse l'opportunità di giocare la Coppa Italia, nella quale sarebbe partita dagli ottavi di finale. Il campionato non iniziò benissimo, ma a gennaio la squadra si trovava comunque in zona salvezza. Il calciomercato non portò i rinforzi che i tifosi attendevano dalla società, così dopo l'illusoria vittoria di Empoli, il Messina iniziò una rapida discesa. Per rilanciarsi, il Messina aveva necessità di battere in casa l'Udinese nello scontro diretto e superarlo in classifica. Arrivò solo un pareggio e per arginare la caduta si cambiò la guida tecnica, chiamando Giampiero Ventura al posto di Bortolo Mutti. Il nuovo tecnico riuscì a collezionare soltanto una vittoria interna contro il già retrocesso Treviso e cinque sconfitte. A fine stagione arrivò la retrocessione proprio contro la Reggina nel Derby dello Stretto perdendo per 3-0. In estate, però, il Messina, in seguito agli sviluppi dello scandalo del calcio italiano, ottenne la riammissione in Serie A per la stagione 2006-2007 avanzando al 17º posto in classifica, in virtù della retrocessione all'ultimo posto della Juventus per illecito. La stagione 2006-2007 partì bene per il Messina. Guidato da Bruno Giordano, il club centrò la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia battendo in estate la Lazio. In campionato l'inizio fu buono: in 4 partite i giallorossi conquistarono 8 punti e si proiettarono ai vertici della graduatoria. Da questo momento, tuttavia, il Messina non riuscì a ripetersi e cominciò a perdere posizioni. Nonostante le ottime prestazioni di Christian Riganò, la squadra totalizzò una preoccupante serie di sconfitte e una serie di traversie alla guida tecnica, con l'alternarsi di Alberto Cavasin, nuovamente Giordano e infine Bruno Bolchi. Dopo la sconfitta contro la Reggina nel Derby dello Stretto per 3-1, cacciato nuovamente Bruno Giordano, il Messina andò alla deriva e, dopo le sconfitte contro Sampdoria e Inter, anche la matematica sancì la retrocessione in B. Come non bastasse, all'ultima giornata, i calciatori riuscirono nell'"impresa" di farsi scavalcare anche dall'Ascoli e di chiudere all'ultimo posto in classifica. La stagione 2007/08 fa registrare quindi il mesto ritorno in serie B. Dopo un anno pessimo,culminato appunto con l'ennesima retrocessione, il pubblico è ovviamente calato. Il team peloritano fa una buona prima parte di torneo,grazie sopratutto alla gestione del nuovo trio che cura l'aspetto tecnico Amministrativo della Societa,e cioè Gasparin Direttore Generale,Favero Direttore Sportivo e l'Allenatore Di Costanzo, arrivando alle soglie della zona play-off, poi gioca un girone di ritorno sotto tono e finisce il torneo a centro classifica. I calciatori vennero pagati solo per la prima metà della stagione. A fine torneo, il presidente Pietro Franza annuncia che l'anno successivo farà una squadra per la promozione. Ma l'estate del 2008 vede la situazione societaria divenire insostenibile per i debiti accumulati. Dopo aver rese note, attraverso un comunicato stampa, le loro intenzioni di dare il loro addio al calcio, la famiglia Franza, coadiuvata dalle istituzioni messinesi, si mette alla ricerca di nuovi acquirenti per la società in grado di garantirne l'iscrizione al campionato cadetto. Era però una battaglia persa in partenza, nessuno ovviamente si sarebbe accollato una società con 28 milioni di debiti ed allora i Franza decidono di nn iscrivere la squadra nel torneo Cadetto. Il 14 luglio l'esclusione del club dalla serie B diventa ufficiale. L'alternativa era quella di vendere il parco giocatori, ricavandone parecchi milioni, e disputare il campionato con giovani e svincolati. La società, incredibilmente, paventando chissà quali reazioni della piazza, chiede l'iscrizione alla serie D, come se questo fosse un male minore per la città. La società, per decisione del Consiglio Federale del 31 luglio 2008, è stata esclusa dai campionati professionistici nazionali. Grazie ad una determinazione della FIGC del 2 settembre 2008, la società è stata ammessa alla Serie D. Nei giorni seguenti, la famiglia Franza formalizza un accordo di massima con l'imprenditore messinese Niki Patti, che si impegna a rilevare la gestione tecnico-sportiva della squadra. Niki Patti, affida al suo legale di fiducia Ruggero Arena un mandato a termine che durerà novanta giorni: l'obiettivo è coinvolgere altri imprenditori, disposti a rilevare attraverso la cessione del ramo d'azienda nella prossima estate il FC Messina, depurato dagli attuali debiti, che graveranno invece soltanto sui Franza. Intanto la squadra si barcamena nei bassifondi della classifica del girone I di serie D. Il 27 novembre 2008 il Tribunale di Messina dichiara fallito il FC Messina per gravi anomalie riscontrate dai magistrati nel bilancio del sodalizio di via Acireale.La squadra continua il suo percorso in campionato sotto la giurisdizione e la gestione temporanea della Curatela fallimentare. Il 23 marzo 2009, la società biancoscudata viene rilevata all'asta fallimentare dalla A.C.R. Messina S.r.l., che fa capo ad un gruppo costituito da imprenditori romani, l'Ilford S.r.l., con amministratore unico Alfredo Di Lullo. Il 2 aprile 2009, in seguito al decreto di trasferimento disposto dal giudice delegato Cosimo D’Arrigo è stata trasferita la proprietà dell’azienda sportiva dalla società fallita all’aggiudicataria A.C.R. Messina S.r.l. Intanto, il sodalizio giallorosso è riuscito a conquistare una agevole salvezza nel suo girone di Serie D, risalendo dal fondo classifica. La stagione 2009/10 ha visto il ritorno di Arturo Di Napoli e l'ingaggio di calciatori con un tasso tecnico superiore all'attuale campionato, i quali hanno fatto si che la squadra fosse stata ritenuta sicuramente in grado di lottare per la promozione in C2,ma la struttura societaria si manifesta in tutta la sua balorda composizione...prende corpo quella che sarà la gestione più infame della BIANCOSCUDATA,che in pratica finisce dalla padella di un fallimento alla brace di uno stato in cui si ritrova in ostaggio di una proprietà che di fatto è capitanata dal famigerato duo campano Di Mascio/Chierichella... nasce anche il presente contenitore,il quale continuerà a raccogliere e registrare le testimonianze di una STORIA che comunque continua .
Buona navigazione a tutti e Forza Messina...Siempre!!!
Eppure in campionato i giallorossi partono male, racimolando soltanto quattro pareggi nelle prime sette partite. Dopo la sconfitta nel derby contro il Catania, Pietro Franza decide di esonerare l'allenatore Vincenzo Patania, sostituendolo con Bortolo Mutti.
Il primo match di Mutti in panchina coincide con la prima vittoria della squadra: 1-0 ad Avellino. Da questo momento per il Messina è un susseguirsi di ottimi risultati (da ricordare, nel girone di andata, il pareggio contro l'Atalanta capolista a Bergamo per 2-2, in vantaggio fino al 94') e il girone di andata finisce con il Messina in piena zona promozione, al 4º posto. Durante il calcio-mercato di gennaio arrivano a Messina l'attaccante Roberto Sosa dall'Ascoli e il centrocampista Domenico Giampà dalla Ternana, elementi che durante il girone di ritorno si riveleranno assai preziosi. Dopo aver conquistato un solo punto nelle prime tre partite di ritorno, il Messina ingrana nuovamente la quinta e riesce ad essere promossa nella massima serie con una giornata d'anticipo. La vittoria decisiva arriva in coincidenza con l'ultima esibizione dei biancoscudati in gare ufficiali al Celeste (che chiuderà la sua ultima annata imbattuto). In quel giorno, il 5 giugno 2004, il Messina batte l'ormai retrocesso Como per 3-0 con una doppietta di Arturo Di Napoli e un gol di Alessandro Parisi.
In città esplode la gioia,almeno 60.000 persone sono i tifosi che assistono alla storica impresa attraverso i maxi-schermi appositamente montati a piazza Duomo...al triplice fischio quasi l'intera città si riversa nelle strade ed è festa per l'intera nottata...indimenticabile !!!
Nell'ultima giornata il Messina suggellò la promozione già ottenuta battendo il Torino per 3-1 in uno Stadio Delle Alpi vuoto.(FOTO) Il Messina chiuse il campionato al 3º posto, preceduto da Palermo, Cagliari e a pari punti con il Livorno. Di Napoli fu capocannoniere della squadra (19 gol).(FOTO) Alcuni dei risultati più prestigiosi furono le vittorie in casa contro la Fiorentina per 3-0(FOTO) e contro il Genoa per 4-0.(FOTO) La Stagione 2004/05 rappresenta l'apice nella storia calcistica Biancoscudata...infatti sarà la stagione del 7º posto in Serie A.E' l'anno in cui finalmente viene inaugurato il nuovo stadio della città,il S. Filippo dei 42.000 posti a sedere.(FOTO). Il Messina si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione con una squadra composta da molti degli artefici della promozione, tra cui Parisi, Di Napoli, Storari, Aronica. I nuovi acquisti sono il giapponese Yanagisawa, il brasiliano Rafael, Donati in prestito dal Milan, Zanchi, in prestito dalla Juventus, Nicola Amoruso, il serbo Iliev e il greco Eleftheropoulos. I tifosi sottoscrivono 28.000 abbonamenti e l'entusiasmo contagia anche la provincia, dato che la Serie A torna a Messina dopo 40 anni. Il Messina comincia il campionato alla grande. Dopo il pareggio in trasferta (0-0) contro il Parma, la squadra di Bortolo Mutti, davanti a 39.000 spettatori, batte per 4-3 la Roma al San Filippo con gol di Alessandro Parisi, Salvatore Sullo, Domenico Giampà e Riccardo Zampagna e poi alla terza giornata il Milan campione d'Italia per 2-1 a San Siro, con gol iniziale di Giuseppe Pancaro per i rossoneri e reti di Domenico Giampà e Riccardo Zampagna per i giallorossi siciliani. Alla fine della 5ª giornata il Messina è secondo, due punti dietro alla Juventus capolista. Il turno seguente vede di fronte proprio Juventus e Messina al Delle Alpi e si conclude con la vittoria dei bianconeri per 2-1. A fine del girone di andata il Messina staziona a metà classifica, rendendosi protagonista di altri risultati importanti come la vittoria nel derby contro la Reggina (2-1) che sarà replicata al ritorno al Granillo con reti dei due acquisti di gennaio: Filippo Cristante e Gaetano D'Agostino. Nel girone di ritorno, il Messina ha un andamento altalenante, positivo in casa e negativo in trasferta. Dopo la memorabile vittoria allo Stadio San Filippo contro l'Inter per 2-1 con gol di Arturo Di Napoli e Rafael, la squadra pensa seriamente alla qualificazione in Coppa UEFA, essendo settima e vicina al Palermo sesto in classifica. Per agganciare il sesto posto servirebbero due vittorie nelle ultime tre partite, ma il Messina perde nelle due trasferte contro Brescia e Atalanta per 2-1 e pareggia contro il Livorno per 1-1 al San Filippo, partita che, in ogni caso, si conclude con una grande festa finale). Giunta settima in classifica, guadagna l'accesso alla Coppa Intertoto, ma il club decide di rinunciarvi. Negli anni successivi il settimo posto in Serie A darà sempre accesso alla Coppa UEFA perché le finaliste di Coppa Italia sono solitamente già qualificate alle Coppe europee. Quell'anno fu finalista la Roma, che aveva concluso un pessimo campionato con soli tre punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Alla fine quello del Messina è un campionato memorabile, in cui la squadra totalizza più punti di compagini blasonate quali Roma, Lazio e Fiorentina, batte Milan, Inter e Roma e pareggia contro la Juventus. Sarà questa,purtroppo,l'ultima stagione fatta di gioie e trionfi,infatti le stagioni successive dal 2005 al 2008 saranno gli anni della nuova crisi. La stagione 2005-2006 cominciò con l'iscrizione in extremis alla Serie A, dopo aver rischiato per metà dell'estate l'iscrizione per problemi fiscali. Ottenuto il suo posto in massima serie dopo aver vinto i ricorsi in giustizia amministrativa, il Messina perse l'opportunità di giocare la Coppa Italia, nella quale sarebbe partita dagli ottavi di finale. Il campionato non iniziò benissimo, ma a gennaio la squadra si trovava comunque in zona salvezza. Il calciomercato non portò i rinforzi che i tifosi attendevano dalla società, così dopo l'illusoria vittoria di Empoli, il Messina iniziò una rapida discesa. Per rilanciarsi, il Messina aveva necessità di battere in casa l'Udinese nello scontro diretto e superarlo in classifica. Arrivò solo un pareggio e per arginare la caduta si cambiò la guida tecnica, chiamando Giampiero Ventura al posto di Bortolo Mutti. Il nuovo tecnico riuscì a collezionare soltanto una vittoria interna contro il già retrocesso Treviso e cinque sconfitte. A fine stagione arrivò la retrocessione proprio contro la Reggina nel Derby dello Stretto perdendo per 3-0. In estate, però, il Messina, in seguito agli sviluppi dello scandalo del calcio italiano, ottenne la riammissione in Serie A per la stagione 2006-2007 avanzando al 17º posto in classifica, in virtù della retrocessione all'ultimo posto della Juventus per illecito. La stagione 2006-2007 partì bene per il Messina. Guidato da Bruno Giordano, il club centrò la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia battendo in estate la Lazio. In campionato l'inizio fu buono: in 4 partite i giallorossi conquistarono 8 punti e si proiettarono ai vertici della graduatoria. Da questo momento, tuttavia, il Messina non riuscì a ripetersi e cominciò a perdere posizioni. Nonostante le ottime prestazioni di Christian Riganò, la squadra totalizzò una preoccupante serie di sconfitte e una serie di traversie alla guida tecnica, con l'alternarsi di Alberto Cavasin, nuovamente Giordano e infine Bruno Bolchi. Dopo la sconfitta contro la Reggina nel Derby dello Stretto per 3-1, cacciato nuovamente Bruno Giordano, il Messina andò alla deriva e, dopo le sconfitte contro Sampdoria e Inter, anche la matematica sancì la retrocessione in B. Come non bastasse, all'ultima giornata, i calciatori riuscirono nell'"impresa" di farsi scavalcare anche dall'Ascoli e di chiudere all'ultimo posto in classifica. La stagione 2007/08 fa registrare quindi il mesto ritorno in serie B. Dopo un anno pessimo,culminato appunto con l'ennesima retrocessione, il pubblico è ovviamente calato. Il team peloritano fa una buona prima parte di torneo,grazie sopratutto alla gestione del nuovo trio che cura l'aspetto tecnico Amministrativo della Societa,e cioè Gasparin Direttore Generale,Favero Direttore Sportivo e l'Allenatore Di Costanzo, arrivando alle soglie della zona play-off, poi gioca un girone di ritorno sotto tono e finisce il torneo a centro classifica. I calciatori vennero pagati solo per la prima metà della stagione. A fine torneo, il presidente Pietro Franza annuncia che l'anno successivo farà una squadra per la promozione. Ma l'estate del 2008 vede la situazione societaria divenire insostenibile per i debiti accumulati. Dopo aver rese note, attraverso un comunicato stampa, le loro intenzioni di dare il loro addio al calcio, la famiglia Franza, coadiuvata dalle istituzioni messinesi, si mette alla ricerca di nuovi acquirenti per la società in grado di garantirne l'iscrizione al campionato cadetto. Era però una battaglia persa in partenza, nessuno ovviamente si sarebbe accollato una società con 28 milioni di debiti ed allora i Franza decidono di nn iscrivere la squadra nel torneo Cadetto. Il 14 luglio l'esclusione del club dalla serie B diventa ufficiale. L'alternativa era quella di vendere il parco giocatori, ricavandone parecchi milioni, e disputare il campionato con giovani e svincolati. La società, incredibilmente, paventando chissà quali reazioni della piazza, chiede l'iscrizione alla serie D, come se questo fosse un male minore per la città. La società, per decisione del Consiglio Federale del 31 luglio 2008, è stata esclusa dai campionati professionistici nazionali. Grazie ad una determinazione della FIGC del 2 settembre 2008, la società è stata ammessa alla Serie D. Nei giorni seguenti, la famiglia Franza formalizza un accordo di massima con l'imprenditore messinese Niki Patti, che si impegna a rilevare la gestione tecnico-sportiva della squadra. Niki Patti, affida al suo legale di fiducia Ruggero Arena un mandato a termine che durerà novanta giorni: l'obiettivo è coinvolgere altri imprenditori, disposti a rilevare attraverso la cessione del ramo d'azienda nella prossima estate il FC Messina, depurato dagli attuali debiti, che graveranno invece soltanto sui Franza. Intanto la squadra si barcamena nei bassifondi della classifica del girone I di serie D. Il 27 novembre 2008 il Tribunale di Messina dichiara fallito il FC Messina per gravi anomalie riscontrate dai magistrati nel bilancio del sodalizio di via Acireale.La squadra continua il suo percorso in campionato sotto la giurisdizione e la gestione temporanea della Curatela fallimentare. Il 23 marzo 2009, la società biancoscudata viene rilevata all'asta fallimentare dalla A.C.R. Messina S.r.l., che fa capo ad un gruppo costituito da imprenditori romani, l'Ilford S.r.l., con amministratore unico Alfredo Di Lullo. Il 2 aprile 2009, in seguito al decreto di trasferimento disposto dal giudice delegato Cosimo D’Arrigo è stata trasferita la proprietà dell’azienda sportiva dalla società fallita all’aggiudicataria A.C.R. Messina S.r.l. Intanto, il sodalizio giallorosso è riuscito a conquistare una agevole salvezza nel suo girone di Serie D, risalendo dal fondo classifica. La stagione 2009/10 ha visto il ritorno di Arturo Di Napoli e l'ingaggio di calciatori con un tasso tecnico superiore all'attuale campionato, i quali hanno fatto si che la squadra fosse stata ritenuta sicuramente in grado di lottare per la promozione in C2,ma la struttura societaria si manifesta in tutta la sua balorda composizione...prende corpo quella che sarà la gestione più infame della BIANCOSCUDATA,che in pratica finisce dalla padella di un fallimento alla brace di uno stato in cui si ritrova in ostaggio di una proprietà che di fatto è capitanata dal famigerato duo campano Di Mascio/Chierichella... nasce anche il presente contenitore,il quale continuerà a raccogliere e registrare le testimonianze di una STORIA che comunque continua .
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gam98
(da completare la documentazione fotografica)
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