Martorano ci spera: ''E se Santarelli e la Chierichella trovano l'accordo...''
Il giorno della speranza si avvicina. Il fatidico 22 dicembre è alle porte. Tra 48 ore nuova puntata per salvare l'Acr Messina. In agenda, però, non c'è alcun appuntamento dal notaio. Il luogo della speranza è il Tribunale di Messina dove il giudice del registro, Antonino Orifici, sarà chiamato a verificare l'effettiva titolarità del club giallorosso. Attualmente "tornato" nelle mani di Santarelli verso il quale il gruppo Martorano vuole chiarezza dopo un mese e passa di gestione senza proprietà. Mentre il popolo giallorosso attende il grande giorno - ma è molto probabile che dall'udienza non esca un provvedimento immediato del giudice - incrociando le dita, Bruno Martorano, il presidente pro tempore dell'Acr, non si crea facili illusioni. Sa bene Martorano che sarebbe un grave errore. E quindi aspetta il fatidico mercoledì con la speranza di chi non ha voglia di veder finire tutto così. Dopo un mese vissuto a capo della "rinascita" giallorossa l'imprenditore reggino ha vissuto gli ultimi giorni tra amarezza e stupore. Il mancato accordo tra Santarelli e la Chierichella per la cessione delle quote è un boccone troppo amaro da mandare giù. «Non nascondo che nell'ultimo periodo ho pensato più volte a quanto successo lunedì scorso senza darmi una valida spiegazione. Eravamo pronti a firmare il passaggio se solo Santarelli e la Chierichella avessero risolto i loro problemi. Invece i loro capricci hanno tarpato le ali al nostro progetto. Ma non mi arrendo». Dopodomani il giudice del registro potrebbe dare torto a Santarelli. Cosa vi aspettate? «Intanto bisognerà vedere se ci sarà una sentenza immediata o si andrà incontro a un rinvio. Il giudice potrebbe emanare un decreto effettivo oltre il 5 gennaio 2010, la data ultima entro la quale salvare la società dalla radiazione. E io non sono ottimista». Quindi? «Stiamo sempre alla finestra per vedere se in questi giorni Santarelli e la Chierichella riusciranno a vedersi dal notaio Saraceno per il passaggio della società. A quel punto potremmo decidere, nonostante la nostra irrevocabile decisione presa lunedì scorso di ritirarci dalle trattative, di tornare in "campo" per cercare di salvare la società. Credo che sia solo una questione di volontà. Se i soggetti sopra citati vorranno porre fine a questa vicenda, il gruppo Martorano ancora per pochi giorni è disposto a fare un passo indietro per amore del Messina». Nelle ultime ore avete ricevuto segnali positivi da Roma? «Non proprio. Però siamo vigili senza voler illudere nessuno. Quel che si doveva fare l'abbiamo fatto, purtroppo anche un dispendio economico non indifferente non è bastato per far capire a questi signori che noi volevamo realmente fare calcio a Messina. Speriamo che in questi giorni possa cambiare realmente qualcosa».Ricominciare quasi da zero sarebbe l'ultimo dei problemi una volta che riavreste la squadra in mano. «Esatto. Anzi, ci sarebbe più entusiasmo anche da parte nostra. La squadra andrebbe solo rinforzata con qualche pedina perché sono andati via solo alcuni giocatori (D'Ambrosio, Marzocchi, Granito, Scibilia che comunque non era mai stato tesserato, ndr). Tutti gli altri aspettano l'evolversi della situazione e non ci hanno nascosto che sarebbero ben felici di continuare a giocare a Messina. Aspettiamo senza andare troppo avanti. Mercoledì è una data importante, ma non l'unica per salvare l'Acr. Non ci resta che incrociare le dita...». E sperare che sotto l'albero i tifosi possano ritrovare la loro squadra. Che non può morire così.
Gazzetta del Sud
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