Il presidente dopo la gara con la Turris: «Con i creditori stiamo cercando la strada della transazione. Con la vecchia proprietà nessun accordo, avanzano richieste assurde». Sulla partita: «Vincere sarebbe stato fantastico». Il neo tecnico Beoni: «Fin ora tutto merito dei ragazzi. Lavoreremo su alcune situazione tattiche e valuteremo con la società come intervenire sul mercato senza intaccare la compattezza del gruppo»
Il pareggio interno contro la Turris non ha frenato l’entusiasmo in casa Acr Messina. Gli oltre 700 spettatori presenti al San Filippo testimoniano come sia cresciuto l’interesse nei confronti della squadra giallorossa e l’ottima prestazione della squadra ha alimentato il legame tra i calciatori e i supporters peloritani, piacevolmente colpiti dalla grinta e dalla determinazione messa in campo dagli atleti in queste prime giornate di campionato. Si è dichiarato soddisfatto anche il tecnico Loris Beoni, alla prima sulla panchina peloritana. E’ chiaro che tatticamente non ha ancora potuto applicare il proprio “modello”, essendo intercorso troppo poco tempo dal suo approdo in riva allo Stretto al suo esordio in campionato, avvenuto contro la Turris. «La squadra è sicuramente da elogiare – ha affermato l’allenatore -. Stanno superando le mancanze fisiche con la grinta, dimostrando grande attaccamento alla maglia. Il merito in questo momento 0è tutto loro. E’ chiaro che lavoreremo su alcune cose in particolare. Sul reparto difensivo e sulla fase di non possesso palla. Alcuni giovani peccano ancora di inesperienza». Poi sul mercato: «Comincio ad avere adesso una visione completa del gruppo e del livello della categoria. Ritengo sicuramente che se ci sarà la possibilità di rinforzare la rosa la società si farà trovare pronta, ma dobbiamo stare attenti a non intaccare la compattezza unico di questo gruppo». Elogi anche per i tifosi: «Poche città possano contare su un tifo così caldo. Per me è un sogno allenare in una piazza con questa tifoseria». Dal campo le risposte, grazie all’encomiabile impegno e alle ottime doti tecniche dei calciatori, stanno arrivando. Altre ne sono attese dalla società. A provare a scacciare le nubi il presidente Piero Santarelli, ieri al San Filippo per sostenere la squadra: «Vincere sarebbe stato fantastico. I ragazzi hanno giocato bene, peccato. Nelle prossime ore ci confronteremo con l’allenatore e con i consulenti tecnici per capire quale reparto rafforzare per rendere la squadra più competitiva. Sicuramente arriveranno alcuni innesti». Ovvio passaggio sulla querelle societaria: «Posso dire che in questo momento il Messina è nelle mie mani all’85%. Cioè ho piena contezza della sua situazione ma non interamente. Molte cose le abbiamo fatte ma in tempi rapidissimi, pensavamo di potere andare più piano ma così non è stato. Abbiamo frenato “l’emorragia debitoria”. Alcuni debiti sono certi, nel senso che sono attestati da documentazione. Su altri prosegue la valutazione. Con tutti stiamo tentando la strada della Transazione». Ancora nessun accordo raggiunto invece con la vecchia proprietà: «Ho cercato di trovare un punto di incontro. Ho dato la mia disponibilità a pagare purché mi venisse consegnata la documentazione contabile, che devo fornire anche ai Carabinieri. Ma niente. A questo punto non rimane che il confronto legale. Ritenendo di aver ragione avanzano richieste assurde. A breve comunque si imboccherà una direzione definitiva». Sul mancato versamento della quota stabilita per il passaggio di proprietà: «Non l'ho fatto arrivare a buon fine volutamente, perché non sono stati corretti nei miei confronti. In questo momento è perfino difficile far arrivare dei soldi all’Acr Messina. Non posso neppure fare arrivare un prestito dalla Fincassia (ndr. Società collegata allo stesso Santarelli) in assenza degli appositi libri contabili». E a proposito di società collegate al presidente, tra gli sponsor oltre alla già citata Fincassia sono comparse anche la Mitocase srl e la Pepy Wash. Santarelli non ha escluso che altre potranno avvicinarsi al club, per gli imprenditori locali invece non è ancora giunto il momento di poterli convincere: «Dobbiamo prima dimostrare la nostra serietà, chi siamo e quanto valiamo. Poi ne riparleremo».
(Emanuele Rigano) tempostretto.it
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