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Benvenuti nel blog dedicato interamente alla BIANCOSCUDATA...vuole essere un contenitore di notizie,aggiornamenti e riflessioni sul nuovo percorso intrapreso il 23 Marzo 2009 dall'Acr Messina verso la rinascita calcistica della nostra città.

14/07/2017 A.C.R. Messina rinuncia a presentare ricorso avverso mancata iscrizione al campionato di Serie C...e' l'ULTIMO RESPIRO...il presente contenitore cessa gli aggiornamenti...grazie a quanti in questi anni ci hanno seguito...!!!

Acr MESSINA...fino all'ultimo respiro !!!

Esiste un luogo dove il mito si confonde con la realtà e dove il tempo sembra essersi fermato per lasciare una traccia indelebile nell'anima degli uomini. Questo luogo è Messina...nn è solo memoria,ma qualcosa di più forte,di più grande,di più emozionante...è il senso di appartenenza a una comunità,che pur vinta spesso da un destino avverso,è sempre riuscita a trovare la forza di risorgere e di affermare il suo orgoglio di esistere...
Piero Ortega


GRAZIE !!!



giovedì 23 settembre 2010

DA "S. SIRO" A "S. CIRO", MA IL MESSINA E' SEMPRE IL MESSINA.

Doveroso il sostegno a un gruppo che sta aiutando la società a riconquistare la dignità perduta.

Erano necessari i punti in classifica – lo avevamo scritto – per dare una scossa all’ambiente e ne sono arrivati 6: nelle condizioni più difficili, visto l’ennesimo psicodramma in cui l’Acr era precipitata venerdì scorso con l’addio di Manuele Domenicali. Approfondire più di tanto l’analisi tecnica forse sarebbe un azzardo, considerato come i due successi di fila siano arrivati contro altrettante neo promosse, una delle quali, l’Atletico Nola, sta stentando parecchio in questo avvio di campionato. Due dati, tuttavia, non possono essere trascurati: il Messina non centrava un successo in trasferta dal 10 gennaio scorso (a Sapri). Le due vittorie consecutive, invece, mancavano addirittura dal 18 novembre ’09 (recupero infrasettimanale contro la Viribus Unitis, dopo l’affermazione interna ai danni del Palazzolo). Sul fronte della rosa, costruita in tutta fretta, occorre ricordarsi come all’esordio ci fossero in campo ben sei under e la panchina fosse addirittura formata soltanto da giovanissimi, mentre da due turni è stata raggiunta una stabilità in tal senso, con sette over – il massimo consentito dal regolamento – in campo contemporaneamente. Solo negli ultimi minuti, a Portici, il numero è sceso a sei per l’ingresso di Romeo al posto di Conti: ma si è trattato di una scelta, dato che era comunque disponibile Sorrentino. Gli addii di Bercella e De Sena (’91) sono stati compensati dagli arrivi di Pucino e Cavaliere (’92, settore che era sguarnito). In più, l’organico è stato infoltito con Schepis e si attendono i tesseramenti di Chovet (di lui si dice un gran bene) e Frassinelli. Non ci sono, in sostanza, “oggetti misteriosi” così come accaduto un anno fa, quando alcuni calciatori – annunciati come grandi colpi di mercato – non entrarono mai nemmeno in distinta. È ben poca roba, d’accordo, per fare dimenticare una situazione societaria densa di nubi e interrogativi. Il punto della situazione preannunciato da Santarelli per l’ultimo fine settimana, non è mai avvenuto e immediatamente sono tornate in mente le conferenze stampa fantasma della gestione Di Mascio. In questo momento, sicuramente il presidente dovrà pensare al monte debiti da fronteggiare, a Portici era in tribuna e non si è sottratto al dialogo con i tifosi, nell’ultimo turno casalingo ha “cancellato” venti minuti di radiocronaca per spiegare in diretta il perché della sua assenza e gli sviluppi giudiziari della vicenda Acr: ai tifosi, però, non basta. Sentirsi dire che i consulenti di Santarelli gli hanno consigliato di mollare tutto, rappresenta una lama di ghigliottina che potrebbe abbassarsi da un momento all’altro. Per il momento, però, l’Acr è soprattutto un gruppo di giocatori capaci di ridare dignità a una maglia ampiamente vilipesa. Nell’anniversario dell’exploit di “S. Siro”, loro hanno espugnato il “S. Ciro” di Portici: certo, sarebbe stato bello essere ancora lì, a certi livelli. Ma non è sicuramente colpa di questi ragazzi se siamo all’inferno. Loro hanno fatto ciò che ogni tifoso si augura: a “S. Siro” come a “S. Ciro”, nella vittoria e nella sconfitta, con o senza allenatore, ad oggi hanno dimostrato che il Messina è sempre il Messina. Da Mutti a Cirino, da Fabiani a Magi: il pallone è comunque quello, ad ogni latitudine. L’amore per la maglia si dimostra dalla A alla III categoria, la dignità di portare addosso i colori di una città è immutata in ogni rettangolo verde, senza lamentarsi né piangersi addosso. Quanto durerà lo sa solo Santarelli ma, abituati a vivere alla giornata come sono da tre anni a questa parte, i tifosi hanno un obbligo: ringraziare D’Ambrosio e compagni domenica, sugli spalti del S. Filippo, magari guidandoli verso l’unico “triplete” a cui si può aspirare in questo momento. Sarà pure un traguardo da poverelli, ma la gioia di un supporter dell’Inter per un gol di Milito non è diversa da quella di un ultrà giallorosso quando segna Marzocchi. 

normanno.com

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