Proprietà fantasma...

Acr Messina avvolta in un triste silenzio.

Il silenzio dei dirigenti. E non è un fatto positivo. Tutt'altro. Nulla di nuovo attorno all'Acr Messina proprio nei giorni in cui avrebbero dovuto registrarsi i primi importanti movimenti. E invece il nulla. Situazione di stallo che non fa affatto presagire quel futuro descritto dall'attuale proprietà al momento del suo insediamento al San Filippo. Programmi ambiziosi, un calcio al passato, un futuro in linea con le tradizioni della città: tutte parole al vento in attesa dei fatti. Fatti che la piazza aspetta ancora. Perché il tempo inesorabilmente scorre via senza sostanziali novità. Anzi, di novità ce ne sono. Nel senso che aumentano i creditori e diminuiscono le speranze di avviare la rinascita. Martorano aspetta nuovi soggetti imprenditoriali senza i quali il futuro della società appare segnato. Senza svolta proseguirà la lenta agonia dell'Acr la cui svolta, in positivo, appare sempre più remota. Il presidente giallorosso si è concesso una pausa di riflessione. Probabilmente sta programmando un'uscita pubblica per i prossimi giorni. Per dire alla città che nessun altro ha intenzione di investire nell'Acr e che non ci sono le condizioni neanche per garantire un programma minimo per la prossima stagione. D'altronde non avrebbe alcun senso restare in vita per puntare a una nuova salvezza in quinta serie. Un quadro sconfortante per una città di nobili tradizioni che adesso si è stancata di aspettare un decollo mai avvenuto. La situazione che Martorano non si aspettava al suo arrivo a Messina ma alla quale adesso deve far fronte dando (e sarebbe l'ora!) risposte a chi – i tifosi in prima linea – aspetta ormai da troppo tempo fatti concreti. E quindi dichiarare a chiare lettere che quello che avrebbe voluto realizzare in riva allo stretto resterà nel libro dei sogni. E lui, il presidente, che fa? Aspetta ancora mentre la "nave" inizia a imbarcare acqua e la gente, piano piano, comincia a prendere le distanze da una realtà che ha saputo regalare solo dolori e illusioni. 

Gazzetta del Sud