Per il Messina ultima partita di campionato: la salvezza, ma non solo
I giallorossi affronteranno il Sapri e dovranno vincere in attesa delle penalizzazioni, sulle quali è a lavoro l’avvocato Grassani, incaricato dalla società. All’orizzonte anche il problema stadio
Ultimo partita di campionato per il Messina nel girone I della serie D. La formazione giallorossa affronterà al San Filippo il Sapri, squadra che non ha più interessi di classifica e che recentemente è stata tirata in ballo nell’indagine riguardante il clan calabrese Pesce, che sarebbe, secondo gli inquirenti, direttamente collegato al club campano. Questione extrasportive a parte, nelle ultime settimane la squadra allenata da Pepe ha avuto una netta flessione di risultati. Tutti a disposizione i calciatori del Messina, tutti convocati: rientrati anche Biondo e Bruno dai rispettivi impegni con la Rappresentativa nazionale di serie D e con la Nazionale under 17 sperimentale. Difficile immaginare le scelte che verranno prese dallo staff tecnico guidato da Praticò e Minniti. Arbitrerà Marco Guidi, sezione di Imola, assistenti Fabio Palombo e Antonio Turiano di Reggio Calabria. L’Acr dovrà vincere e poi attendere i responsi dell’ultima giornata del torneo, nella quale riposerà. Ma il vero fronte aperto è quello riguardanti le penalizzazioni. Nel pomeriggio di ieri il presidente Bruno Martorano, insieme al socio Nuccio Ficara ed al team manager Pino Fichera, ha avuto un lungo incontro a Bologna con l’avvocato Mattia Grassani, nuovo legale del club, per esaminare le problematiche relative a tutte le vertenze dei calciatori ed alla conseguente possibile sanzione. Lo studio dell’avvocato Grassani è stato impegnato in questi giorni in un’approfondita consulenza legale sui casi in esame. Ma i problemi non finiscono qui per la proprietà. Il Dipartimento Sport del Comune di Messina infatti, dopo alcuni solleciti, ha comunicato alla società che chiuderà il San Filippo se entro il 2 maggio l’Acr non presenterà le fatture attestanti l’esecuzione della manutenzione ordinaria nello stadio e soprattutto al terreno di gioco , così come previsto nella convenzione. E a quanto pare alcune complicazioni sarebbero sorte anche nel rapporto con i dipendenti.
tempostretto.it
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