Angry faceAngry faceAngry faceAngry faceAngry faceAngry face
Benvenuti nel blog dedicato interamente alla BIANCOSCUDATA...vuole essere un contenitore di notizie,aggiornamenti e riflessioni sul nuovo percorso intrapreso il 23 Marzo 2009 dall'Acr Messina verso la rinascita calcistica della nostra città.

14/07/2017 A.C.R. Messina rinuncia a presentare ricorso avverso mancata iscrizione al campionato di Serie C...e' l'ULTIMO RESPIRO...il presente contenitore cessa gli aggiornamenti...grazie a quanti in questi anni ci hanno seguito...!!!

Acr MESSINA...fino all'ultimo respiro !!!

Esiste un luogo dove il mito si confonde con la realtà e dove il tempo sembra essersi fermato per lasciare una traccia indelebile nell'anima degli uomini. Questo luogo è Messina...nn è solo memoria,ma qualcosa di più forte,di più grande,di più emozionante...è il senso di appartenenza a una comunità,che pur vinta spesso da un destino avverso,è sempre riuscita a trovare la forza di risorgere e di affermare il suo orgoglio di esistere...
Piero Ortega


GRAZIE !!!



giovedì 9 dicembre 2010

Messina...testa alta e pedalare !!!

Il brusco stop con l’Ebolitana non deve ridimensionare le ambizioni dei giallorossi.
Nulla è perduto, guai a pensarlo: da un certo punto di vista l’immediato ritorno in campo (domenica a Sapri) è utile, perché offre l’occasione per smaltire immediatamente la delusione post-Ebolitana. Che quello di dicembre fosse un trittico terribile lo si sapeva ampiamente, tuttavia un’eventuale vittoria in Campania porterebbe a 6 punti il bilancio complessivo del mese: sarebbe comunque un ottimo bottino, visto lo spessore degli avversari e la vicinanza degli impegni. Partendo dal presupposto, ovviamente, che il vero Messina non è quello visto al San Filippo con la capolista. E, allo stesso tempo, che proprio l’Ebolitana troverà sul proprio cammino prove più impegnative, altrimenti “rischia” veramente di ammazzarlo questo campionato. Proprio l’analisi delle ultime giornate del torneo costituisce, forse, il dato più allarmante: dimentichiamo quanto accaduto lo scorso anno, i ripetuti stop delle battistrada erano un’eccezione. La vera Serie D è questa, con un gruppetto in grado di mantenere un’andatura assai sostenuta e una classifica spaccata in due tronconi. Non ce ne voglia il dg Nucifora, ma la quota promozione da lui fissata a 68 punti, rappresentava più un incentivo per l’ambiente, che una previsione oggettiva. Lo avevamo scritto e lo ribadiamo: si andrà ben oltre i 70. Basti guardare i risultati dell’ultimo turno: un solo pareggio (tra l’altro, in uno scontro di vertice, quello tra Casertana e Valle Grecanica). Per il resto, tre vittorie esterne e quattro interne. Segno di come si corra parecchio. Ma pure indice della solita smobilitazione invernale, che finisce con il falsare l’intero girone di ritorno. Il Mazara, capace di destare una buona impressione a Messina, per esempio, a Benevento ha schierato undici “under” su quindici atleti in distinta, mandando in campo pure un ’95! L’Interpiana, protagonista di una discreta prima parte del campionato, perde da tre turni consecutivi e sta registrando l’abbandono di alcuni “senatori”. Ad Acireale hanno mandato via mezza squadra. Rossanese e Atletico Nola non danno segnali di risveglio (in tal senso, forse, il solo Modica sta dimostrando di potere cambiare marcia). Infine, anche da Sapri arrivano ampi segnali di crisi: ceduti Izzo, Mariniello e Taccola, hanno le valigie pronte Alessandrì, Lordi e Gerolino, mentre l’allenatore Pepe ha presentato le dimissioni, che sono state finora “congelate”. Senza dimenticare le polemiche a Caserta (il presidente vuole riconsegnare la squadra al sindaco). Insomma, da qui in avanti il numero delle partite “vere” diminuirà e ciò renderà ancora più arduo recuperare punti a chi è davanti. Non per questo, però, bisogna abbassare la testa. Anzi, gli sforzi vanno moltiplicati, ricordandosi con orgoglio che, in ogni caso, questa può essere una stagione fondamentale per la costruzione di un progetto Messina. Il presidente Martorano e i suoi soci, a fronte delle difficoltà che continuano a trovare per fare andare a regime la macchina giallorossa e in vista di future scelte, pure davanti alla bruciante sconfitta possono abbozzare un sorriso. La giornata del San Filippo ha offerto tanti spunti in questa direzione. A cominciare dagli osservatori presenti in tribuna, utili a comprendere come, a fronte di una struttura seria, anche la D possa offrire opportunità: al di là di Chovet, il quale a fine stagione sarà comunque svincolato, provenendo da una federazione straniera, i gioielli da mettere in vetrina ci sono. Bruno, lo stesso De Sena (all’Ebolitana è in prestito e, a meno che non salti fuori un modello 108 firmato da chissà chi tra i vecchi proprietari, a giugno tornerà in riva allo Stretto), un Russo da rivedere in altre occasioni, al pari di Esposito. Non garantiranno milioni di euro, ma – in un calcio italiano affamato di giovani – potrebbero bilanciare parte delle spese affrontate dal gruppo reggino. Tralasciando il numero degli spettatori, poi, faceva addirittura piacere registrare il ritorno sugli spalti del “partito dei criticoni”. Quelli che… “presidente devi rifare la squadra” (in molti la vedevano giocare per la prima volta!). Ma lo dicevano pure la sera della promozione in A… Poco importa, meglio averli al San Filippo che a casa in poltrona. E, poi, c’era pure chi aveva iniziato la stagione al “Celeste” e, adesso, sta tornando al vecchio amore. Insomma, Martorano e soci devono prendere atto che il loro avvento, oltre ad avere scatenato l’esercito dei creditori, sta rimettendo in modo anche quel meccanismo virtuoso in grado di garantire introiti. E, allora, coraggio presidente, coraggio mister, forza ragazzi: nonostante Eboli evochi storiche fermate, adesso più che mai testa alta e pedalare.
normanno.com

0 commenti:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.