Di Mascio: "ecco perchè ho chiuso con il Messina

"La politica non ci ha mai dato una mano. Poi anche la squadra mi ha tradito. Fabiani? Non collabora più con il Messina. Il futuro? Per il bene della società accettiamo trattative, ma dietro non c'è nessuno".

Messina - E ora che succede? Quale scenario si apre dopo che Arturo Di Mascio ha gettato la spugna? Ma la decisione del "patron" dell'Acr Messina, pardon del consulente della società peloritana, è l'inizio di un disimpegno in blocco della proprietà? Tre domande alle quali lo stesso Di Mascio risponde in maniera chiara, dietro una scrivania dello stadio "San Filippo", a poche ore dal match casalingo del Messina contro l'Acicatena.

- Allora Di Mascio, perchè lascia?

"Sono diversi i motivi. Punto primo mi sento tradito dalla squadra. Ho investito molte energie per lanciare il Messina nella lotta nei quartieri alti del campionato, invece la classifica dice il contrario. Un secondo aspetto che mi ha spinto a farmi da parte è la mancata passione da parte della città. Non mi riferisco a quei tifosi che ci sono stati sempre vicini. A loro devo dire ancora grazie. Ma Messina dov'è stata in questi mesi? O meglio la politica, gli imprenditori che amano il calcio, dove sono? Abbiamo rilevato questa società dalle macerie. E' vero, il Messina giocava in serie A, ora siamo in serie D ma non è colpa nostra. Invece ho dovuto subire anche la mortificazione di sentirmi dire da un imprenditore di essere disposto ad aiutarci, ma il nome della sua azienda non doveva comparire allo stadio. Di fronte a questo atteggiamento mi chiedo, ma che ci sto a fare ancora a Messina?"

- Quindi il solito discorso. Certi apparati vi hanno un po' boicottati?

"Guardi, finora abbiamo speso oltre un milione di euro per quest'avventura nella quale abbiamo sempre creduto, ma siamo rimasti sempre soli. Quando parlo della politica mi viene in mente anche la vicenda del rispescaggio che ci è stato negato dopo avere acquisito la società all'asta. Quel giorno abbiamo messo i soldi sul tavolo, non le chiacchiere. E allora mi viene in mente il Napoli. Società fallita, lì la politica del calcio interviene e il Napoli riparte dalla C2. Il Messina fallisce, c'è una nuova società che caccia i soldi ma la politica non fa nulla. Eppure le promesse erano altre. Sapete come è andata. Qualcuno lassù non ci ha mai amato".

- Scusi Di Mascio, adesso che succede?

"Per quanto mi riguarda, io ho chiuso. Lo dico a malincuore, la città è bellissima, ero venuto a Messina per fare calcio, ora mi dedicherò a qualche altra realtà, stavolta al Nord".

- Acquisirà un'altra società?

"Forse. Se si farà, sentirete parlare ancora di Di Mascio".

- Il futuro dell'Acr Messina?

"Questa domanda la deve fare a Di Lullo. Ora tutto è nelle sue mani. Se ha intenzione di andare avanti non lo so"

- Lei cosa gli suggerirebbe?

"Di lasciare perdere..."

- Ma i tesserati chi li pagherà?

"Da me non riceveranno più nulla, Di Lullo non so che intenzione avrà. Se la squadra vince, comunque, gli stipendi arriveranno".

- Altrimenti?

"Boh, chiedetelo a Di Lullo..."

- Ma se il Messina inizia a vincere lei che fa?

"Guardi, ero disposto a sopportare tutte le difficoltà che la società ha incontrato finora a Messina. Se ci fossero stati i risultati della squadra avrei resistito, nonostante ci abbiano impedito di fare business. Da quando abbiamo solo accennato all'ipotesi di portare a Messina una nostra azienda, con almeno 140 posti di lavoro, intorno a noi c'è stato il vuoto. La mia scommessa era vincere sul campo nonostante tutto, invece i risultati non sono arrivati e l'entusiasmo non ce l'ho più. E non credo che la squadra possa più raggiungere obiettivi importanti".

- Quando ha deciso di mollare?

"Mercoledì scorso, subito dopo la sconfitta contro la Nissa".

- Tra gli errori che avete commesso, qual è stato il più grande?

"All'inizio abbiamo fatto qualche errore, ma ci può stare. Abbiamo accettato le critiche, poi a dicembre abbiamo sistemato tante cose. Ci hanno accusato di non pagare puntualmente i giocatori. Qualche volta è successo, è vero, ma poi abbiamo saldato le spettanze. Non credo che questo possa avere condizionato le prestazioni di una squadra che sulla carta è tra le più forti del campionato".

- Tratterete se ci sarà un'offerta seria?

"Per il bene del Messina dico di sì. Ma non credo che esistano acquirenti. Poi non mi interessa questo discorso. Ci ho rimesso tanti soldi, non mi interessa recuperarli. Non siamo alla ricerca di nessuna trattativa, ma per il bene della società che abbiamo risollevato dalle macerie non ci tireremmo dietro davanti a un'offerta seria che comunque difficilmente arriverà".

- Ha saputo che Gaucci cerca una società per rientrare nel calcio?

"Sì, ma ha preso l'Avellino".

- Per caso si era fatto avanti per il Messina?

"No, mai sentito. Credo che non abbia mai pensato al Messina"

- Fabiani?

"Non collabora più con l'Acr Messina. Anche lui è rimasto deluso dall'atteggiamento che una parte della città ha avuto verso questo progetto. Si aspettava un'altra risposta".

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