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Benvenuti nel blog dedicato interamente alla BIANCOSCUDATA...vuole essere un contenitore di notizie,aggiornamenti e riflessioni sul nuovo percorso intrapreso il 23 Marzo 2009 dall'Acr Messina verso la rinascita calcistica della nostra città.

14/07/2017 A.C.R. Messina rinuncia a presentare ricorso avverso mancata iscrizione al campionato di Serie C...e' l'ULTIMO RESPIRO...il presente contenitore cessa gli aggiornamenti...grazie a quanti in questi anni ci hanno seguito...!!!

Acr MESSINA...fino all'ultimo respiro !!!

Esiste un luogo dove il mito si confonde con la realtà e dove il tempo sembra essersi fermato per lasciare una traccia indelebile nell'anima degli uomini. Questo luogo è Messina...nn è solo memoria,ma qualcosa di più forte,di più grande,di più emozionante...è il senso di appartenenza a una comunità,che pur vinta spesso da un destino avverso,è sempre riuscita a trovare la forza di risorgere e di affermare il suo orgoglio di esistere...
Piero Ortega


GRAZIE !!!



mercoledì 15 dicembre 2010

Acr Messina, resta lo sconcerto dopo l'illusione

Il saluto del dg Nucifora: ''Vado via a malincuore, c'era il gruppo giusto per rilanciare il calcio giallorosso''
I cancelli chiusi del San Filippo sono la triste emblema di un calcio giallorosso arrivato ai minimi storici. Lo stadio è chiuso, la squadra non c'è più, l'Acr è rimasta invenduta, "vittima" di una querelle interna tra Santarelli e la Chierichella che ha prima mortificato il calcio messinese e poi lo ha "ucciso" spegnendo le speranze di chi, fino a una settimana fa, ha portato sulle tribune del San Filippo il proprio entusiasmo sognando il definitivo rilancio verso il calcio che conta. E invece l'illusione di una nuova era è durata poco più di un mese. Da quando il gruppo Martorano ha messo piede al San Filippo, sventolando progetti di rinascita e riportando tra gli sportivi un entusiasmo assente da tanto tempo. Ci ha provato il gruppo imprenditoriale reggino, con passione e tenacia, forse mostrandosi anche ingenuo. Comprando una società che non è mai stata sua, credendo di avercela fatta proprio quando i veri problemi stavano per tornare a galla. La vicenda Acr sta spegnendosi lentamente tra lo sconcerto di chi si auspicava un finale diverso. Lunedì poteva essere il giorno della svolta. Poteva, se solo chi (Santarelli) si fosse presentato all'appuntamento dal notaio dimostrando un minimo di senso di responsabilità. Santarelli non l'ha fatto. Anzi, ieri avrebbe anche manifestato un ripensamento salvo, poco dopo, dare nuovamente buca alla Chierichella pronta a sistemare la vicenda proprio quando Martorano e soci avevano dichiarato il loro irrevocabile disimpegno. Finale amaro in attesa del 22 dicembre quando il giudice del registro del Tribunale di Messina si pronuncerà sull'effettiva titolarità del club giallorosso. Al San Filippo è rimasto solo il custode. Sono andati tutti via, dai dirigenti pro tempore ai giocatori che adesso puntano a ottenere lo svincolo per accasarsi, da dopodomani, in altre società. I calciatori, già nelle prossime ore, dovrebbero raggiungere Roma per incontrare proprio Santarelli al quale riconsegneranno gli assegni. C'è molto interesse da parte dei club di D ai giocatori dell'Acr. Ma non solo. Perché il francesino Chovet è ambito anche da club di Lega Pro. Gli altri, da Marzocchi a Granito passando per Lo Piccolo e Cocuzza, non avranno difficoltà a trovare una veloce sistemazione. L'attaccante Genchi, invece, è nelle mire dell'Ancona, nobile decaduta che milita nell'Eccellenza marchigiana. È rientrato a San Benedetto del Tronto l'ormai ex diggì giallorosso, Enzo Nucifora. Il dirigente peloritano attraverso un comunicato ha ufficializzato il proprio disimpegno dal club ringraziando «con affetto l'ambiente sportivo messinese» e ribadendo «di aver conosciuto persone che avrebbero voluto e potuto fare tanto per il rilancio del calcio messinese, ma circostanze di altro genere mi portano a lasciare l'Acr Messina, di cui peraltro resto tifosissimo. Il contesto in cui mi sono venuto a trovare - ha aggiunto Nucifora - ha avuto il sapore di una rappresentazione pirandelliana, dove ognuno recita una sua verità. Il non concretizzarsi di una qualche soluzione ha consumato tutte le mie risorse di sopportazione. Voglio esprimere il mio augurio più sincero alla squadra, perché conservi lo smalto, la freschezza, la capacità agonistica e l'intelligenza, doti queste che fanno parte del bagaglio e della storia del nostro grande Messina». ''Non ci sono piu' i margini per portare avanti il progetto''-"Ho deciso di farmi da parte perché siamo ormai fuori tempo massimo. Tornando nella mia città ho assunto una grande responsabilità, ma non immaginavo di dover affrontare una situazione del genere; con il senno di poi probabilmente non lo rifarei. Speravo semplicemente di dovere assistere un gruppo di giovani dirigenti, poco esperti ma vogliosi di fare. Invece mi rendo conto che oggi va ricostruito tutto praticamente da zero. Ero convinto di dovere semplicemente sospingere un'auto malandata ed invece adesso la macchina è letteralmente ferma sul ciglio della strada". Fuor di metafora, il dimissionario dg evidenzia che gli ostacoli di cui è disseminato il cammino che dovrà intraprendere l'ACR Messina appaiono ormai insormontabili: "Fino a lunedì sono stato disponibile a mettermi in gioco, anche se i rischi erano comunque elevati. Oggi sinceramente non me la sento più. I calciatori che hanno fatto parte del nostro organico inevitabilmente chiederanno lo svincolo ed è imminente la comunicazione relativa agli ulteriori punti di penalizzazione che pregiudicheranno la situazione di classifica. Ecco perché a mio avviso un cambio di proprietà a questo punto sarebbe comunque tardivo. Soltanto un miracolo potrebbe ridare linfa ad un progetto che avrebbe potuto decollare, ma è stato francamente azzerato. Le precedenti proprietà hanno tirato eccessivamente la corda ed anche dal punto di vista psicologico i calciatori sono stati sfiancati. Sono stato protagonista di un Messina vincente ed avrei voluto rinverdire quei risultati, pur in una categoria che non mi appartiene del tutto, considerato che ho quasi sempre lavorato tra i professionisti. Ma dopo la fumata nera di Roma la gestione sarebbe comunque eccessivamente rischiosa".
Gazzetta del Sud

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