L'allenatore abbandona la squadra dopo due giornate di campionato, senza avere mai firmato alcun contratto: "Non rispettati gli impegni presi. Per 18 giorni abbiamo lavorato con professionalità, senza che la proprietà si facesse viva. Ci sono limiti organizzativi evidenti, impossibile raggiungere risultati importanti in queste condizioni. Ho aspettato un segnale che non è mai arrivato". L'ACR Messina piomba nuovamente nel caos. Considerate dall'esterno, le motivazioni che hanno spinto il tecnico Manuele Domenicali a rassegnare le proprie dimissioni, non fanno una grinza. Per l'ambiente giallorosso invece è l'ennesimo fallimento collezionato da una società che, nonostante i cambi di proprietà, continua sulla scia dei passi falsi e delle cattive figure. "Sono stato chiamato poco prima dell'inizio del campionato, consapevole delle difficoltà legate al cambio di proprietà: la costruzione da zero della squadra e l'ovvio ritardo di forma - ha spiegato il tecnico ferrarese -. Nonostante la categoria avevo deciso di sposare il progetto, per l'importanza della piazza e per le garanzie che mi erano state date. Ma poco di quello che mi era stato detto è stato concretizzato. Abbiamo lavorato, con la squadra, per diciotto giorni con grande impegno, ma assolutamente da soli, io, il mio staff, i ragazzi e il Dg Gianni Magi. Ho aspettato fino ad oggi un confronto con il presidente, che però non è arrivato". Il patron Piero Santarelli era infatti atteso in città per questo fine settimana, ma ha rinviato il viaggio ufficialmente per questioni familiari legate allo stato di salute di un parente. In realtà, per il tecnico ex Portogruaro, non si tratta neppure di abbandono, non avendo ancora formalmente firmato un contratto: "Mi era stato proposto verbalmente, avevamo trovato un accordo ma non mi è mai stato sottoposto materialmente". Poi prosegue: "Non sto scappando, è che secondo me non ci sono le condizioni organizzative per potere centrare gli obiettivi minimi per una piazza come Messina. Mancano figure specifiche per fare funzionare la società e non si sa se mai ci saranno. Ci sono limiti chiari, dopo diversi allenamenti è mancata l'acqua calda nelle docce e perfino l'acqua da bere. Ho chiesto chiarezza, atteso per giorni un segnale, che non è arrivato. Dunque ho maturato questa decisione". E per i supporters peloritani si materializza un triste déjà-vu, come se fosse una prosecuzione dello scorso torneo e i mesi di gestione Di Mascio non fossero mai passati. Una perdita importante anche perché la squadra, che nonostante le due sconfitte consecutive collezionate stava cominciando a trovare un proprio equilibrio. Una delusione che è anche del tecnico: "Mi dispiace perché in questi giorni avevamo lavorato molto bene. La squadra non è ancora completa, mancano quattro elementi e qualche under per poter puntare alle zone alte. Però probabilmente la proprietà in questa fase è più concentrata sulle questioni economiche che sugli aspetti sportivi". A questo punto la palla ripassa nuovamente alla società. Nonostante le pressioni dei tifosi, il Dg Magi ha rivelato di avere ricevuto l'imput dalla proprietà di cercare un sostituto, che difficilmente potrà comunque arrivare in tempo per la sfida di domenica contro il Noto. Probabile il ritorno in panchina del tecnico delle giovanili Giovanni Cirino, già "impegnato" a guidare la squadra nell'esordio in Coppa Italia contro la Valle Grecanica, nel corso del quale scese in campo una formazione piena di juniores. Ma ciò che preoccupa di più, nuovamente, è il futuro prossimo del club.
messinasportiva.it
0 commenti:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.