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Benvenuti nel blog dedicato interamente alla BIANCOSCUDATA...vuole essere un contenitore di notizie,aggiornamenti e riflessioni sul nuovo percorso intrapreso il 23 Marzo 2009 dall'Acr Messina verso la rinascita calcistica della nostra città.

14/07/2017 A.C.R. Messina rinuncia a presentare ricorso avverso mancata iscrizione al campionato di Serie C...e' l'ULTIMO RESPIRO...il presente contenitore cessa gli aggiornamenti...grazie a quanti in questi anni ci hanno seguito...!!!

Acr MESSINA...fino all'ultimo respiro !!!

Esiste un luogo dove il mito si confonde con la realtà e dove il tempo sembra essersi fermato per lasciare una traccia indelebile nell'anima degli uomini. Questo luogo è Messina...nn è solo memoria,ma qualcosa di più forte,di più grande,di più emozionante...è il senso di appartenenza a una comunità,che pur vinta spesso da un destino avverso,è sempre riuscita a trovare la forza di risorgere e di affermare il suo orgoglio di esistere...
Piero Ortega


GRAZIE !!!



lunedì 20 settembre 2010

Acr, i calciatori hanno lanciato un segnale: cuore e grinta non mancheranno

Nonostante la difficile situazione ambientale la squadra con il Noto ha mantenuto la parola data ai tifosi dopo le dimissioni del tecnico Domenicali. Adesso si attendono le risposte dalla società
Al di là di quale sarà il futuro prossimo dell’Acr Messina, la squadra scesa in campo domenica ha dimostrato di avere un anima. La prestazione contro il Noto ha fatto emergere il valore del gruppo formatosi in fretta e furia tra gli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre. La parola data dai calciatori ai tifosi subito dopo le dimissioni del tecnico Manuele Domenicali è stata, almeno nell’ultima sfida, mantenuta. Cocuzza, capitan D’Ambrosio e gli altri ragazzi hanno dato tutto in campo, tirando fuori la grinta necessaria per portare a casa una vittoria difficile, più per la situazione ambientale che per l’effettivo valore delle squadre in campo. Con Cirino a guidarli dalla panchina e senza una preparazione estiva adeguata, gli atleti peloritani hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo avendo la meglio su una formazione che ha comunque lavorato insieme per settimane e che tecnicamente non è di basso livello. Con grande umiltà e spirito di abnegazione hanno spiegato con i fatti ai supporters giallorossi presenti al San Filippo che, comunque vada, la loro volontà è quella di proteggere con dignità la maglia che indossano. Una bella partita, in campo e sugli spalti. Finalmente. Un segnale certamente positivo specie se rapportato a come è trascorsa l’estate e a come sta proseguendo la stagione dal punto di vista societario. Alla sfida con il Noto e all’entusiasmo che ne è seguito, dovranno seguire altre prestazioni all’insegna della stessa intensità. Ma una cosa sembra essere stata sancita: i giallorossi non permetteranno agli avversari di uscire dal San Filippo con il petto gonfio, senza essersi sudati l’eventuale risultato ottenuto. Una prestazione come quella di domenica fa dedurre che se tutti i tasselli fossero al loro posto, davvero questo team potrebbe puntare al salto di categoria. Forse come lo scorso anno o ancora di più. Gli “equilibri” economici e organizzativi sono fondamentali, non può bastare l’impegno “orale” del presidente e gli sforzi del Dg, Gianni Magi. Poi servirebbero altri quattro rinforzi, tra i quali almeno due under, per completare un organico già competitivo da affidare al nuovo allenatore, che si presume sarà Ezio Castellucci. La palla ancora una volta passa alla società, che deve dimostrare di volere fare sul serio, non solo con i proclami. Una parte della tifoseria organizzata ha dato nuovamente fiducia al club, nella speranza che le cose cambino una volta per tutte. Aver trascorso gli ultimi mesi alle prese con false dimissioni, querelle societarie, paradossi finanziari e altre vicende dai contorni bui, non ha frenato la passione di quei fedelissimi che credono ancora in una rinascita che possa partire proprio dall’Acr. Le condizioni non sono ideali per tutta una serie di fattori: ambientali ed economici in primis. Sarebbe ipocrita dire il contrario, ma c’è chi ancora tiene viva la fiammella della speranza. Come hanno fatto i calciatori. 
(Emanuele Rigano) tempostretto.it

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