
Per salvare l’onore, almeno quello. E’ il motivo per cui Giovanni Cirino, responsabile della scuola calcio dell’Acr, e il dirigente Carmelo Dell’Oglio hanno dato la loro disponibilità ad allestire in fretta e furia una rosa con quattordici elementi da mettere in distinta fra juniores e allievi per la gara del turno preliminare di Coppa Italia contro la Valle Grecanica, disputato questo pomeriggio in un San Filippo a porte chiuse poiché la società del patron Di Mascio non ha richiesto alla Questura il rilascio della licenza di Pubblica Sicurezza, senza dimenticare le accuse, poi rivelatesi infondate, al Comune riguardo il presunto diniego a utilizzare l’impianto cittadino.
Al San Filippo oggi si è verificato l’ennesimo atto, sicuramente il più basso, di una gestione fallimentare della prima squadra cittadina, con lo stesso Di Mascio che ha dichiarato di non voler fare più calcio a Messina, lasciando da quasi venti giorni il compito di vendere la società all’amministratrice Marcella Chierichella, che tuttavia in questo lasso di tempo è sembrata più preoccupata a diramare stucchevoli comunicati stampa in serie più che intavolare una trattativa degna di questo nome. E le analogie con quanto successo a Caserta nel 2005 con Di Mascio al timone si fanno sempre più congrue…
Per la cronaca, la Valle Grecanica si è imposta facilmente con il punteggio di 6-0 contro i volenterosi ragazzini schierati in campo da Cirino, passando il turno. Un’altra riga in più di commento sull’andamento della gara è decisamente inutile.
98cento.it
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