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Benvenuti nel blog dedicato interamente alla BIANCOSCUDATA...vuole essere un contenitore di notizie,aggiornamenti e riflessioni sul nuovo percorso intrapreso il 23 Marzo 2009 dall'Acr Messina verso la rinascita calcistica della nostra città.

14/07/2017 A.C.R. Messina rinuncia a presentare ricorso avverso mancata iscrizione al campionato di Serie C...e' l'ULTIMO RESPIRO...il presente contenitore cessa gli aggiornamenti...grazie a quanti in questi anni ci hanno seguito...!!!

Acr MESSINA...fino all'ultimo respiro !!!

Esiste un luogo dove il mito si confonde con la realtà e dove il tempo sembra essersi fermato per lasciare una traccia indelebile nell'anima degli uomini. Questo luogo è Messina...nn è solo memoria,ma qualcosa di più forte,di più grande,di più emozionante...è il senso di appartenenza a una comunità,che pur vinta spesso da un destino avverso,è sempre riuscita a trovare la forza di risorgere e di affermare il suo orgoglio di esistere...
Piero Ortega


GRAZIE !!!



martedì 4 maggio 2010

L'Acr e l'arte del tempismo

La denuncia della proprietà, che coinvolge pure i calciatori, si innesta in un finale di campionato ancora a rischio.
Una premessa è necessaria: non avendo alcun documento a supporto e visto che la proprietà dell’Acr ha voluto omettere qualsiasi particolare della vicenda, non intendiamo entrare nel merito della denuncia presentata agli organi federali e alla magistratura ordinaria. Ci limitiamo a riassumerne i contorni, emersi dalle parole dell’avv. Roberto Bonavita e del duo Di Lullo-Di Mascio: dietro il deludente torneo del Messina potrebbe esserci un complotto teso a favorire la cessione della squadra. Qualcuno, insomma, avrebbe avuto interesse a “remare contro” e a depauperare il patrimonio sociale, per abbassare il valore del Messina e, di conseguenza, rendere più agevole un eventuale passaggio di consegne. Il tutto sarebbe stato orchestrato - secondo la proprietà - da persone che in passato hanno operato all’interno della stessa Acr, con la complicità di alcuni calciatori. In totale, 5-6 persone. A contorno della vicenda, la solita, inquietante dichiarazione: c’è chi non vuole la rinascita del calcio in città. Ce lo sentiamo ripetere sin dall’estate dell’autoesclusione del Fc e della mancata adesione al lodo Petrucci. Sarà il tempo a dire se Di Lullo e Di Mascio hanno ragione. Una cosa, però, già è nota: sono stati loro, a più riprese, a mettere in vendita l’Acr (ricordate per ultima la lettera di Di Lullo, dopo la sconfitta di Milazzo?), a disimpegnarsi (rammentate le dimissioni di Di Mascio, in coincidenza con il match interno contro l’Acicatena?), a scegliersi collaboratori e persone di fiducia (prima Pecorelli, poi Fabiani, poi Avallone) e a concedere loro pieni poteri, a eclissarsi per lunghi periodi (a più riprese, atleti e staff tecnico hanno affermato di essere stati lasciati da soli). Insomma, se c’è chi ha remato contro, non è che l’atteggiamento della proprietà sia stato sempre teso a rimettere la nave sulla giusta rotta… Questo non giustifica, naturalmente, alcun progetto criminoso ai danni del Messina, ma è la riprova dell’approssimazione con la quale è stato condotto quello che doveva essere il torneo del rilancio. Che doveva essere e non è stato, ma forse qualcuno dimentica come ancora ci sia una salvezza da conquistare. La matematica rende obbligatorio il raggiungimento di quota 41 (i giallorossi, oggi, hanno 37 punti) a due giornate dalla fine. La logica pure: il Palazzolo, fermo a 34, domenica andrà a fare visita a un Modica fuori da tutti i giochi e, poi, chiuderà in casa contro il già retrocesso Castrovillari. Seguendo, per coerenza, la stessa linea di ragionamento, pure il Sapri - ospite al San Filippo nell’ultimo turno - non dovrebbe essere un ostacolo troppo arduo (pur se, in una situazione simile, lo scorso anno servì un rigore a tre minuti dal termine per superare gli stessi avversari). Manca almeno un punto, da ottenere a Lamezia. La Vigor ha sì allungato sulla Rossanese nella corsa ai playoff (adesso è a +3), tuttavia, da un lato, deve ancora mettersi al sicuro da un’eventuale rimonta e, dall’altro, ha comunque la possibilità di scalare ulteriori posizioni in graduatoria per partire da una situazione più favorevole nella post-season. In Calabria, evidentemente, al ripescaggio ci credono, tant’è che hanno recentemente cambiato guida tecnica, affidandosi a Gigi Marulla, uno non certo abituato a farci sconti sin da quando il suo mestiere era quello di centravanti… Chi dovrebbe portarci fuori dal guado? Soprattutto quei calciatori su cui Di Mascio e Di Lullo hanno puntato l’indice. Obbligati a fidarci, insomma, di chi ci avrebbe tradito: che infame destino! Loro, attraverso il capitano Di Napoli, hanno già fatto sapere di non avere gradito la genericità delle accuse societarie: chiedono che vengano fatti i nomi, al più presto. A questo punto, quindi, in un insostenibile clima da tutti contro tutti, l’atteggiamento dell’Acr potrebbe rivelarsi un boomerang. Visto che ormai mancano 180 minuti al termine (speriamo non siano necessarie appendici), tanto valeva attendere ancora quindici giorni per fare scoppiare il caso. Tra l’altro, gli instabili equilibri dello spogliatoio sono affidati a un allenatore esordiente (nel ruolo di prima guida) e a un ds giovanissimo e reduce da una traumatica esperienza a Barcellona. Per carità, brave persone, ma in questa situazione ci vorrebbero ben altri marpioni per tenere salde le redini.
normanno.com

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