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Benvenuti nel blog dedicato interamente alla BIANCOSCUDATA...vuole essere un contenitore di notizie,aggiornamenti e riflessioni sul nuovo percorso intrapreso il 23 Marzo 2009 dall'Acr Messina verso la rinascita calcistica della nostra città.

14/07/2017 A.C.R. Messina rinuncia a presentare ricorso avverso mancata iscrizione al campionato di Serie C...e' l'ULTIMO RESPIRO...il presente contenitore cessa gli aggiornamenti...grazie a quanti in questi anni ci hanno seguito...!!!

Acr MESSINA...fino all'ultimo respiro !!!

Esiste un luogo dove il mito si confonde con la realtà e dove il tempo sembra essersi fermato per lasciare una traccia indelebile nell'anima degli uomini. Questo luogo è Messina...nn è solo memoria,ma qualcosa di più forte,di più grande,di più emozionante...è il senso di appartenenza a una comunità,che pur vinta spesso da un destino avverso,è sempre riuscita a trovare la forza di risorgere e di affermare il suo orgoglio di esistere...
Piero Ortega


GRAZIE !!!



martedì 27 aprile 2010

Tra acuti e pifferai...

All’Acr serve un risultato di prestigio per evitare i play-out, mentre si delineano scenari futuri.
Dopo tanti mesi siamo riusciti a regalarci una domenica “quasi” serena. L’analisi tecnica, allora, diventa predominante. A 180 minuti dalla fine, è innanzitutto possibile delineare una quota salvezza: per evitare soprese, serviranno 41-42 punti. Tutto ruota intorno alla gara di domenica prossima tra Palazzolo e Vigor Lamezia: considerato che gli ultimi due turni per i siracusani (oggi quint’ultimi) sembrano relativamente agevoli (trasferta a Modica, poi chiusura casalinga contro il Castrovillari), sarà il risultato della sfida che li vedrà opposti ai calabresi a fissare il traguardo finale. Solo un eventuale successo del Palazzolo, potrebbe fare saltare il banco. Almeno a 41 dovrebbero arrivare sia Hinterreggio (Modica e Rossanese in casa, Nissa in trasferta) che Mazara (Acicatena e Milazzo in casa, Avellino in trasferta), mentre la Viribus appare ormai destinata a disputare i play-out partendo dalla quindicesima posizione in graduatoria. Certo, le mine vaganti sono sempre dietro l’angolo: la Nissa ha appena scombussolato la lotta al vertice, il Castrovillari da due domeniche manda all’aria i piani di chi vuole evitare la retrocessione, l’Acicatena sta dando filo da torcere a tutti. La sostanza, però, è che il percorso del Messina appare obbligato: tre punti all’ultima giornata contro il Sapri in casa e, quantomeno, un risultato di prestigio contro Trapani e/o Vigor Lamezia. Serve, insomma, un acuto, visto che nel prossimo turno i granata arriveranno al S. Filippo per giocarsi la partita della vita (il Milazzo, distante appena un punto, sarà contemporaneamente di scena ad Avellino). I lametini, dal canto loro, credono nei play-off (lo testimonia il recente cambio in panchina, dove ora siede Gigi Marulla) e devono gestire una lunghezza di distanza dalla Rossanese. Due sconfitte, con molta probabilità, nella migliore delle ipotesi ci condannerebbero a uno spareggio in campo neutro, per definire la griglia dei play-out. Senza volere lanciare alcun appello di sorta, quindi, sarebbe comunque il caso che domenica prossima chi ha ancora a cuore il destino di questa squadra, decida almeno per una volta di tornare allo stadio. Fortunatamente, la volata finale pare cominciare in un clima di apparente tranquillità: nessun licenziamento, né esoneri, né vertenze economiche imminenti. Quadri tecnici puntellati, uno staff medico ritrovato e solo qualche scoria legata ai fischi piovuti dalla curva su Sarli, nel match contro ciò che rimaneva dell’Adrano, ed agli insulti rivolti al terzetto societario. Una novità i cori contro la proprietà, che dal canto suo ha risposto proponendo un altro inedito. Nel dopo gara, infatti, ha parlato Di Mascio: stavolta non ha annunciato dimissioni o lanciato strali su giocatori o l’arbitro. Ha parlato in modo chiaro di futuro, fissando dei paletti ben definiti: l’Acr non è in vendita; non ci saranno nuovi ingressi in società; il prossimo anno allestiremo una squadra che permetta di puntare alla promozione; saremo molto più presenti in città, magari attraverso una nostra persona di fiducia, perché abbiamo capito che i calciatori vanno coccolati; le potenzialità economiche del gruppo sono adeguate a gestire un torneo in serie professionistiche; prima o poi ci spiegheranno (carte alla mano) perché quest’anno è stato un disastro. Roba da fare stropicciare le mani a un tifoso ignaro delle puntate precedenti. Peccato, infatti, che tutte le dichiarazioni di simile tenore, negli ultimi dodici mesi siano state puntualmente smentite (con fatti e parole), che – come abbiamo provato a dimostrare – la salvezza sia ancora lontana, che le ultime vicende calcistiche della città e della provincia appaiano ancora avvolte in una densa cortina di fumo. Non ce ne voglia Di Mascio, ma ai pifferai magici abbiamo smesso di credere già da parecchio tempo (e i canti della curva Sud lo hanno dimostrato). Cerchiamo qualcuno disposto a metterci la faccia, prima ancora dei soldi (lo stesso Di Mascio, ribadiamo, non ricopre alcuna carica societaria ufficiale). Pronto anche a chiarirci una vicenda diventata ormai oscura: come mai al capezzale delle due maggiori realtà calcistiche messinesi (Acr e Igea), da un anno, si sono avvicendati personaggi (Criniti, Rendina e il terzetto della Ilford) che si conoscono vicendevolmente (Criniti e Di Lullo sono vicini di casa a Roma, l’azienda di Rendina ha sede a poche centinaia di metri da quella di Di Mascio), ma i quali hanno sempre smentito ogni rapporto di collaborazione? È pura casualità che la febbre del pallone, tutto a un tratto, abbia investito un intero quartiere della capitale, riversatosi in massa in Sicilia? Si badi, non vogliamo innescare una caccia alle streghe. Non sta a noi sollevare dubbi sulla liceità delle varie operazioni. Ma senza i presupposti della trasparenza, i pifferai magici continueranno ad andare avanti da soli come dimostra la media spettatori del S. Filippo, accompagnati esclusivamente dagli insulti dei tifosi. Almeno, però, prima di iniziare la loro marcetta, aspettino di avere la salvezza in tasca…
normanno.com

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